Rubriche

Tunisi è la "Città in libri" di Festivaletteratura 2020

Per un ritratto al di fuori di ogni stereotipo

Redazione Ansa

TUNISI - Protagonista di "Una città in libri" al Festivaletteratura 2020 è Tunisi. Dal mito di Didone ai fumetti del collettivo Lab 619 la vicenda letteraria di Tunisi si dipana lungo due millenni o più, dalla fondazione di Cartagine fino all'instabile democrazia uscita dalle speranze della Primavera araba. Una città in libri si sposta quest'anno sull'altra sponda del Mediterraneo raccontandoci una città antichissima e così vicina a noi, che riflette molte delle appassionanti, intricatissime e mai del tutto note vicende che hanno interessato il nostro mare, scrivono gli organizzatori del Festival che si terrà dal 9 al 13 settembre.

Le visite alla Tunisi in libri saranno possibili attraverso il sito 2020.festivaletteratura.it, dove troverà spazio una biblioteca temporanea di oltre 250 titoli, insieme a filmati storici, frammenti teatrali, immagini e opere video di alcuni dei principali movimenti artistici contemporanei, che restituiranno un ritratto tutt'altro che stereotipato di questa punta d'Africa protesa verso l'Europa. Ai percorsi tematici e ai documenti audio e video direttamente consultabili online, si affiancheranno le trasmissioni di Radio Tunisi condotte da Luca Scarlini, con la partecipazione delle voci più interessanti della scena culturale della Tunisi di oggi.

"Il progetto di Una città in libri che io curo per Festivaletteratura da 6 anni vuole presentare al pubblico del Festival e al pubblico italiano in generale una specie di panorama il più ampio possibile sull'immagine della città di cui ci occupiamo", spiega Scarlini all'ANSA, aggiungendo che "quest'anno, nella versione radio, siamo stati in grado di proporre moltissimi autori mai presentati in Italia".

"L'editoria italiana, com'è noto, non è molto attenta rispetto al mondo africano e maghrebino - sottolinea ancora lo scrittore -, ha pubblicato pochi titoli, quindi voglio sperare che tutte le cose che proponiamo, interviste, estratti di romanzi tradotti dal francese e dall'arabo, siano un'occasione anche per la nostra editoria per trarre qualche ispirazione e seguire dei giovani autori tunisini, che hanno tra i 30 e i 40 anni di età, a mio parere di grande interesse, e che presentano un Paese assai diverso dalle immagini della Tunisia che abbiamo in Italia, dove ancora si tratta solo della rivoluzione e del suo post". "Appare evidente invece che a Tunisi c'è tutta una linea di letteratura di genere, fantastica, gotica, fantascientifica, romanzo giallo, che faremo conoscere al pubblico di Festivaletteratura 2020", conclude Scarlini.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it