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Mostre: Paris qui chante, in ricordo di Cesare Nissirio

Canzone francese raccontata con manifesti, locandine, stampe

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 16 LUG - Si inaugura sabato presso la Scuola di Musica Intercomunale della Val Pellice a Luserna San Giovanni (Torino) la mostra 'Paris qui chante - Canzone e poesia a Parigi fra '800 e '900,dagli hydropathes a edith piaf', pensata e curata dal fondatore del Museo parigino a Roma, Cesare Nissirio, scomparso il 31 maggio scorso, alla cui memoria è dedicata.

Tra manifesti, locandine, stampe, fotografie, cartoline, riviste, libri, la mostra raccoglie una ricca documentazione relativa alla canzone a Parigi tra XIX e XX secolo, un patrimonio d'immagini sui rapporti tra musica e poesia.

Partendo dalle canzoni dei cabaret di Montmartre, dei café-chantant e dei café-concert, fino alle canzoni popolari e di strada ironiche e sarcastiche, passando dalle canzoni per l'infanzia, senza dimenticare gli autori degli anni '30 e '40 o le composizioni della Rive Gauche e degli anni '50, la mostra presenta un panorama della canzone a Parigi attraverso documenti diversi provenienti dal Muso parigino a Roma, gemellato con il Musée de Montmartre di Parigi. Manifesti, spartiti illustrati, testi, autografi e lettere, libri illustrati, fotografie, riviste e giornali, stampe, cromolitografie, programmi di sala, dischi costituiscono alcuni dei materiali originali d'epoca in mostra. Inoltre, sono esposti anche filmati e video di produzione più recente.

Un viaggio nel tempo alla scoperta di un'atmosfera d'epoca, quando nell'aria risuonavano la Java, i valzer 'musette', i tango, per respirare l'odore dei vecchi bistrot, dei locali e delle cantine, farsi avvolgere dal suono della fisarmonica, dei organi di Barbarie, dalle immagini e le voci di una Parigi che vive nei nostri cuori a tempo di musica e ancora musica.

Il pubblico italiano potrà scoprire le illustrazioni, le opere d'arte o le incisioni realizzate dai grandi maestri dell'epoca. Un'epoca in cui la carta era regina incontrastata dei mezzi d'informazione e comunicazione, quando l'immagine colorata e decorata si dispiegava in tutto il suo splendore lungo le rive della Senna o sui grandi boulevards, quando le Divine della canzone attiravano i passanti dai manifesti affissi sulle 'Colonnes Morris' alla luce dei riverberi e delle luci delle carrozze che attraversavano le notti parigine.

Fumo, champagne, saloni, palchi e loggioni, piaceri, donne affascinanti nei loro boa e cappelli piumati, gentiluomini pimpanti in tuba facevano fremere Parigi.

Le note si liberavano per le strade, nei caffè, dai chioschi musicali del Bois de Boulogne, dalle sale da concerto nei 'passages' del Boulevard Strasbourg dall'Ambassadeurs, dal Casino de Paris, dall'Olympia mentre i fonografi e le radio diffondevano nell'aria una musica francese capace di viaggiare per il mondo intero.

Grazie a Cesare Nissirio e al Museo Parigino di Rome, questa mostra permette di tuffarsi in un'epoca di nostalgia ma che vive nel mito e nella memoria storica di Parigi, grande capitale che attira folle di visitatori in cerca di un'atmosfera d'antan, di emozioni, sogni, desideri e di uno spirito sempre vivo, ieri come oggi. Al Moulin Rouge, alle Folies Bergères, al Lido, nella Montmartre degli Artistes, nella Pigalle dei piaceri, nei caffé letterari e nei locali del Quartiere Latino o di Montparnasse, un rito magico si è compiuto per sempre ma resterà indimenticabile. Il rito della grande Chanson Française.

La mostra resta aperta fino al 23 agosto. (ANSAmed).

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