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Musica:Da Paestum Muti lancia ponte verso sofferenze Siria

Il 5 luglio l'Eroica ricordando Hevrin Khalaf e Khaled al-Asaad

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NAPOLI, 24 GIU - Un pellegrinaggio laico partito nel 1997 da Sarajevo e proseguito toccando le città ferite, da Beirut a Gerusalemme, da Yerevan a New York e Damasco. Sono "Le vie dell'amicizia", il concerto evento diretto da Riccardo Muti e organizzato dal Festival di Ravenna che quest'anno fa tappa a Paestum da dove verrà gettato attraverso la musica un ponte con la Siria e con Palmira, il sito archeologico devastato dall'isis e gemellato con Paestum.

Il concerto si svolgerà davanti al Tempio di Nettuno il 5 luglio. Muti dirigerà l'orchestra Giovanile Luigi Cherubini con musicisti della Syrian Expat Philharmonic Orchestra nella Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore, op. 55 "Eroica" di Ludwig van Beethoven. Il concerto è dedicato alla sofferenza di questi anni del popolo siriano, incarnato in due personaggi simbolo: la politica curda Hevrin Khalaf, in prima fila nella lotta per i diritti delle donne in Siria e per questo uccisa a 35 anni in un'agguato nell'ottobre 2019, e il direttore del museo di Palmira Khaled al-Asaad, rimasto da solo a difenderlo dalla distruzione degli islamici dell'Isis che lo decapitarono, prima di devastare il museo.

Con Muti ci saranno anche la musicista Aynur Dogan e l'artista Zehra Dogan, di origine curda e impegnate per la questione femminile, entrambe oggetto di attacchi e censure.

"Veniamo a Paestum - spiega il maestro Muti -proseguendo il cammino delle Vie dell'Amicizia iniziato tanti anni fa in una Sarajevo martoriata dalle bombe. Veniamo con l'esecuzione dell'Eroica di Beethoven, con quella marcia funebre che rispecchia il nostro stato d'animo per i massacri fatti contro la cultura e mi riferisco a Palmira, gemellata a Paestum, e sottolineando il nostro rapporto con la Siria. Il concerto di Paestum ha un significato profondo che sottolinea amore e fratellanza nei confronti di un Paese che ho visitato: tanti anni fa ero a Damasco e ho avuto la possibilità di lavorare con i giovani musicisti siriani nella prova di una sinfonia di Tchaikovski. Non so se quella orchestra esiste ancora, non so se esiste ancora il conservatorio che era appena stato costruito.

Però siamo fieri di aver incorporato alcuni musicisti che provengono dalla filarmonica siriana espatriata che si esibiranno con noi". (ANSA).

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