(di Elisa Buson)
(ANSAmed) - MILANO, 20 FEB - All'improvviso due grandi occhi
felini squarciano l'oscurità della stanza. A cinque metri di
profondità sotto il deserto di Assuan l'aria è irrespirabile, ma
la meraviglia è ancora più forte. Qualche colpo di spazzola ed
ecco riemergere dalla sabbia il muso di un leopardo, disegnato
con colori vivacissimi sul coperchio ligneo di un sarcofago. A
risvegliare questo 'guardiano' dei defunti, dopo un sonno lungo
secoli, sono gli archeologi della missione italo-egiziana Eimawa
(Egyptian-Italian Mission at West Aswan). Alla guida,
l'egittologa Patrizia Piacentini dell'Università Statale di
Milano, che oggi, a distanza di un anno dalla clamorosa
scoperta, svela le primissime immagini che rendono ancora più
speciale l'antica necropoli dove fra poche settimane tornerà per
continuare le ricerche. L'area archeologica si estende per oltre
25.000 metri quadri sulla riva occidentale del Nilo, nei pressi
del Mausoleo dell'Aga Khan III, e ospita oltre 300 tombe, in
parte scavate nella collina, in parte sotterranee. Una vera e
propria necropoli, insomma, dove gli abitanti di Assuan sono
stati sepolti tra il VII secolo a.C. e il III secolo d.C.. Una
di queste tombe (la numero AGH026) era già balzata agli onori
delle cronache l'anno scorso, per il ritrovamento un'ampia
stanza con una trentina di corpi sepolti intorno al II sec. a.C.
e accompagnati da molti oggetti, tra cui coperture per i corpi
stuccate e dipinte anche con oro, un letto funerario, parti di
sarcofagi, una barella per le mummie e molto vasellame. Proprio
qui riposava il leopardo, simbolo di forza che veniva posto in
corrispondenza della testa del defunto per offrirgli protezione
nel viaggio nell'aldilà. "Sebbene il leopardo fosse un simbolo
frequente in Egitto, è rarissimo trovarlo dipinto", racconta
Piacentini all'ANSA. "Il supporto ligneo del II secolo a.C. era
fragilissimo, la sabbia si era infilata nelle fibre, quindi
abbiamo deciso di staccare lo stucco per salvare il disegno:
un'operazione delicatissima che ci ha tenuti col fiato sospeso,
avevamo le lacrime agli occhi". I pezzi saranno ricomposti dalle
mani esperte di Ilaria Perticucci e Rita Reale, che dopo un
primo restauro 'virtuale' inizieranno a breve quello reale nei
laboratori di Assuan. "Si tratta di un reperto eccezionale, così
come quello che abbiamo trovato nella stanza accanto: pinoli
risalenti al I secolo d.C., una rarità dal momento che la pianta
era di importazione", sottolinea l'egittologa. "L'uso dei questi
semi era conosciuto ad Alessandria d'Egitto per la preparazione
di salse e piatti", ricorda la ricercatrice. "Di sicuro erano un
bene di lusso e dimostrano ancora una volta come la tomba
appartenesse a personaggi di rilievo". Nuove informazioni per
ricostruire i loro identikit potranno arrivare dalla prossima
missione di primavera, con cui il team multidisciplinare di
storici, paleopatologi, archeobotanici, chimici, informatici e
restauratori lavorerà per scoprire anche dieta, malattie e cause
di morte delle persone sepolte nella necropoli. (ANSAmed).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Leopardo 'guardiano' di mummie scoperto ad Assuan
Ritrovamento parla anche italiano.Archeologa,reperto eccezionale