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Musica: nasce Almar'à,orchestra di 13 donne da tutto il Med

Primo singolo per compagine che fonde suoni arabi e occidentali

Redazione Ansa

NAPOLI - Tredici donne, nove provenienze geografiche diverse, un unico sound. E' Almar'à la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo nata in Italia. Il nome dell'orchestra significa 'donna con dignità' e il progetto nasce dall'esigenza di superare gli stereotipi legati al mondo arabo.
Nell'orchestra suonano musiciste di ogni età, professioniste e non, cantanti tradizionali e moderne, eseguendo suoni che partono dalla musica araba, attraversano quella classica ed entrano nei territori del jazz con strumenti orientali e occidentali insieme. La musica di Almar'à è così un arcobaleno musicale nato dall'integrazione sociale, una delicata polifonia femminile. L'orchestra ha pubblicato il suo primo singolo "Rim Almar'à", accompagnato dal video realizzato da Francesco Cabras, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte. Il titolo vuol dire "Giovane donna" ed è la promessa d'amore a un uomo che sta partendo, forse per sempre. Un pezzo che appartiene alla tradizione araba tunisina e ne mantiene la lingua, ma che viene rielaborato sia nel testo che negli arrangiamenti, unendo la forza della linea melodica araba all'armonizzazione occidentale.
Superando confini geografici e frontiere musicali, nel singolo il violino classico di Dania Alkabir Alhasani (Siria), già membro dell'Orchestra Nazionale Siriana e della Syrian Philharmonic Orchestra si accosta al kanun della giovane Dima Dawood, nata a Damasco e ora di base a Berlino; il contrabbasso jazz di Derya Davulcu (Turchia) suona con la darbouka di Sana Ben Hamza (Tunisia); il violoncello di Eszter Nagypal (Ungheria), musicista di grande esperienza per anni al lavoro con Ennio Morricone e Nicola Piovani, accompagna il flauto nay dell'italiana Valentina Bellanova, uno strumento della tradizione araba suonato da un'italiana, al momento trapiantata in Germania e docente al Conservatorio di Musica Turca di Berlino (BTMK) e alla Global Music Academy di Berlino. Il piano è nelle mani di Sade Mangiaracina (Italia/Tunisia), tra i "dieci protagonisti del jazz italiano del futuro" secondo la rivista statunitense GQ; le percussioni appartengono all'energia di Vera Petra (Italia); il flauto traverso è di Silvia La Rocca (Eritrea/Etiopia). Nel coro, l'esperienza di Kavinya Monthe Ndumbu (Kenya) e Yasemin Sannino (Turchia), voce de "Le Fate Ignoranti" di Özpetek, si fonde con la passione di Hana Hachana (Tunisia) e Nadia Emam (Italia/Egitto), cresciuta in Toscana ma decisa a non abbandonare le proprie origini.
L'orchestra nasce nel 2017 tra Firenze e Roma grazie alla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e il Centro socio-culturale tunisino "Dar Tounsi", e con il coordinamento artistico di Ziad Trabelsi dell'Orchestra di Piazza Vittorio. Ha avuto il supporto del MiBACT attraverso MigrArti e il sostegno della Fondazione Pianoterra.

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