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Settimana Cucina italiana arriva nei Territori palestinesi

Le iniziative del Consolato italiano a Gerusalemme

Redazione Ansa

(ANSAmed) - GERUSALEMME, 15 NOV - La cucina italiana arriva nei Territori palestinesi. Anche quest'anno, in occasione della IV Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, il Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme sta organizzando una serie di "eventi volti a promuovere la cultura del gusto e la sana alimentazione, perfettamente rappresentata dalla Dieta Mediterranea, patrimonio dell'umanità".

Nel corso della Settimana, che beneficia della sponsorizzazione tecnica della storica azienda italiana di macchine per la pasta Bottene e dell'azienda palestinese produttrice di caffè unicamente con macchinari italiani Abu Rasheed, sono previste - ha fatto sapere il Consolato - degustazioni a Gerusalemme, Nablus, Ramallah e Betlemme, realizzate da noti Chef italiani.

Grazie alla collaborazione con l'Ufficio Ice di Amman, l'Istituto del Turismo dell'Università' di Betlemme, l'Arab Women Union Society, la Società Dante Alighieri comitato di Ramallah e Betlemme e il Centro pastorale Melkita di Ramallah, saranno realizzati "corsi dedicati ad oltre 100 chef locali per insegnare loro i fondamenti della cultura del gusto e le tecniche di produzione delle paste tradizionali italiane fatte in casa, la loro origine regionale e l'influenza subita ed esercitata sul mondo arabo".

Un' influenza - ha proseguito il Consolato - "ravvisabile anche nel libro presentato in occasione della Settimana della Cucina dall'Ufficio AICS di Gerusalemme, dove le ricette italiane saranno illustrate in appositi corsi e presentate 'allo specchio' con quelle della cucina araba palestinese".

"La Settimana della Cucina - ha osservato il Console Generale d'Italia a Gerusalemme, Fabio Sokolowicz - e' un efficace mezzo di promozione della cultura italiana e di avvicinamento tra tradizioni diverse ma dalle comuni radici mediterranee. Questa rassegna ci offre la possibilità non solo di ricordare quanto radicata sia la cultura del gusto nel nostro Paese, segno distintivo del 'Vivere all'Italiana', ma anche di offrire un'opportunità lavorativa in più ai giovani chef locali attraverso la formazione professionale impartita da esperti provenienti dall'Italia". (ANSAmed).

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