(ANSAmed) - NAPOLI, 24 OTT - Una scultura che rappresenta una
testa femminile e proviene dal Museo di Palmira, in Siria, è
stata esposta dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann),
come appello alla tutela del patrimonio culturale nelle aree di
crisi.
Il rilievo, raffigurante una testa femminile, è stato
acquisito dall'Archeologico nel 1879 ed è oggi esposto nel
Salone della Meridiana. L'opera proviene da Palmira ed è
databile tra la fine del II secolo d.C. e i primi decenni del
III secolo d.C. La scultura verosimilmente, doveva completare un
monumento funerario, del tipo a camera ipogeico o a torre. A
destra del volto, da riferirsi alla defunta, si scorgono le
tracce di un'iscrizione in aramaico palmireno.
La scultura fu acquisita in origine da Luigi Pigorini, che la
ebbe in dono del Cavalier Andrea Marcopoli, Reale Console di
Portogallo in Aleppo. Divenne poi oggetto di scambio col Museo
napoletano, allora diretto da Giulio De Petra: fu infatti
inviata insieme ad alcuni materiali preistorici della collezione
di Concezio Rosa (medico e paletnologo, la cui collezione oggi è
in gran parte conservata presso il Museo Pigorini) in cambio di
materiale etnografico per l'appena costituito Museo Nazionale
Preistorico Etnografico in Roma. Risulta acquisita a Napoli nel
1879.
"Palmira è un simbolo di giustizia ed esponendo questo
prezioso reperto il Mann vuole simbolicamente risarcire l'atto
di ingiustizia subito da Palmira. Ricordiamo che anche i curdi
sono tra coloro che hanno contribuito a salvare quei territori",
commenta il direttore del museo, Paolo Giulierini.(ANSAmed).
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Museo Napoli,scultura Palmira come appello tutela patrimonio
Giulierini, risarcimento simbolico di ingiustizie subite