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Egitto, al Festival di El Gouna il meglio del cinema mondiale

Anche di quello arabo, fuori concorso anche 2 film italiani

Redazione Ansa

(di Gaetana D'Amico)

IL CAIRO - Ottanta produzioni provenienti da 40 Paesi, una piattaforma per sostenere e promuovere i registi arabi a livello internazionale, una sezione dedicata ai cortometraggi. E' il biglietto da visita del Festival del Cinema di El Gouna, uno dei più importanti della regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa), dopo quelli del Cairo e di Cartagine (in Tunisia) che si terrà dal 19 al 27 settembre nell'omonima località turistica sul Mar Rosso.

Giunto alla terza edizione, il Festival si è già guadagnato un posto di tutto rispetto tra i megaeventi del settore e quest'anno punta ancora a stupire, con un ricco programma di film che include anche, fuori concorso, due produzioni italiane: 'La paranza dei bambini' di Claudio Giovannesi (l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto da Roberto Saviano), e 'Il traditore' di Marco Bellocchio. Mentre per i cortometraggi, concorrerà 'Lo schiacciapensieri' di Domenico Modafferi e 'L'uomo che non voleva uscire di casa' di Savino Genovese. I dettagli del Festival, che lo scorso anno ha visto tra gli ospiti eccellenti anche Sylvester Stallone e Owen Wilson, sono stati illustrati durante una conferenza stampa al Nile Ritz Carlton del Cairo dal direttore, Intishal Al Timimi, alla presenza, tra gli altri, della direttrice e co-fondatrice, Bushra Rozza (di origini italiane), il magnate egiziano, Naguib Sawiris, che ha creato l'evento, il fratello, Samih Sawiris, sponsor ufficiale e fondatore della località di El Gouna, l'amministratore delegato di Orascom Development Egypt, Khaled Bishara.

"Avremo molti eventi durante il festival, tra cui workshop e dibattiti dove alcuni esperti parleranno anche delle produzioni che coinvolgono i giovani. Non c'è ancora una lista ufficiale di ospiti, ma siamo fieri di avere quest'anno Mena Massoud, (l'attore egiziano-canadese, diventato una star dopo aver interpretato il ruolo di 'Aladdin' nell'omonimo film di Guy Ritchie, ndr)", ha detto la direttrice del Festival, Bushra Rozza. "Il Festival vuole essere un ponte tra i registi arabi e il cinema mondiale. E' molto importante rappresentare la regione con film di qualità in quanto la selezione non dovrebbe dipendere dalle preoccupazioni geografiche", ha sottolineato il direttore del Festival, Tamimi. "Quest'anno abbiamo 5 film arabi in concorso nella sezione riservata alla narrativa, 4 dei quali provengono dai Paesi arabi africani e uno dalla parte asiatica. Abbiamo produzioni da Tunisia, Algeria, Sudan, Marocco e Libano. Non si tratta quindi solo di una quota geografica", ha aggiunto.

Lo scopo del Festival "è andare oltre all'evento in sé, bisogna guardare al significato di ciò che questa produzione rappresenta", un modo per mettere in contatto i registi della regione con i colleghi internazionali per lo scambio di idee, proposte, iniziative, ha detto il magnate Naguib Sawiris nel suo intervento. "Quando mi sottoposero l'idea non avrei mai pensato che il Festival sarebbe diventato così popolare. Questo ci ha spinto a pensare in grande, a voler fare anche un festival di musica", ha detto Samih Sawiris.

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