(ANSAmed) - ROMA, 19 AGO - Al Parco archeologico di Paestum,
dinanzi al tempio di Nettuno, va in scena stasera il reading
musicale "Il canto libero delle stelle mediterranee" di e con
Francesca Bellino (narratrice), con Stefano Saletti (oud,
bouzuki, chitarra), Barbara Eramo (canto e percussioni) e
intermezzi vocali di Alessandra Mosca Amapola. Lo spettacolo che
ha debuttato con successo a Roma, ai Giardini della Filarmonica,
si basa sull'omonimo volume pubblicato da Fusibilia nella
collana Palco con un'introduzione dello scrittore algerino Amara
Lakhous, una nota della poeta Dalila Hiaoui e un'opera di
calligrafia araba dell'artista egiziano Nasser el Gilani. "Il
canto libero delle stelle mediterranee" nasce dal desiderio di
raccontare le esistenze straordinarie di alcune delle più
autorevoli cantanti del mondo arabo-mediterraneo e di celebrare
il potere liberatorio della voce.
L'idea di dialogo tra le due sponde del Mediterraneo pervade
tutto il testo che l'autrice ha costruito sia per far conoscere
in Italia le esemplari storie delle principali cantanti
arabo-mediterranee del '900, tra cui Umm Kalthum, Asmahan,
Fairuz, sia per metterle a confronto con quelle della sponda
nord e nello specifico con la Sicilia dove nel 1927, a Licata,
nasce Rosa Balistreri. "Le vite e le battaglie di queste donne
nate e cresciute in società maschiliste e patriarcali e in
contesti spesso rurali in cui una donna in scena era considerata
'scandalosa' conquistano per l'eccezionalità - spiega l'autrice
ad ANSAmed -, ma sono anche la conferma della potenza simbolica
della Voce, veicolo indiscusso di liberazione e di crescita
personale". Questa storia ci parla di cantanti autorevoli, forti
e libere che sono riuscite a tirare fuori la Voce e a essere
padrone del loro destino, dalla diva egiziana Umm Kalthum, "la
madre di tutti", alla principessa drusa Asmàhan, dalla cantante
tunisina di origine berbera Saliha e alla star libanese, ancora
vivente, Fairuz, donne che si sono fatte strada negli stessi
anni in cui sull'altra sponda del Mediterraneo, sull'isola della
Sicilia, nasceva, lottava e cantava la nostra Rosa Balistreri,
simbolo italiano dell'emancipazione femminile passata attraverso
il canto.
Tra le cantanti narrate ne "Il canto libero delle stelle
mediterranee" di Francesca Bellino c'è Saliha, l'artista
tunisina di origine berbera, nata nella regione del Kef nel
1914, nota per aver cantato per la maggior parte della sua
carriera ne La Rachidia, l'istituzione fondata nel 1934 per
difendere e custodire l'identità musicale tunisina. E proprio
in Tunisia Bellino, giornalista e scrittrice, autrice tra
l'altro del pluripremiato romanzo "Sul corno del rinoceronte",
basato sulla storia di due donne, una tunisina e una italiana,
ha intenzione di proporre il suo reading in futuro, come in una
sorta di ritorno alle origini sull'altra sponda del
Mediterraneo.(ANSAmed).
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A Paestum "Il Canto libero delle stelle mediterranee"
Francesca Bellino celebra le Voci delle cantanti arabe