(ANSAmed) - IL CAIRO, 9 LUG - L'essenzialità dell'Egitto
quale tappa dell'antica e della nuova "Via della Seta", a
livello non solo economico ma anche culturale, è emersa da un
convegno internazionale organizzato dall'Istituto italiano di
cultura lo scorso fine settimana al Cairo.
Il convegno, svoltosi all'Iic della capitale egiziana, era
intitolato "Un itinerario tra Oriente e Occidente: La Via della
Seta dal (e verso il) Mediterraneo".
"Il percorso della Via della Seta, fondamentalmente
terrestre, si sostanziava anche in rotta marina e aveva
nell'Egitto, interfaccia tra il Mediterraneo e l'Oceano indiano,
un suo nodo essenziale", hanno sottolineato Alessandro Ricci e
Franco Salvatori, geografi che insegnano all'Università degli
Studi di Roma "Tor Vergata".
Un "nodo emarginato assieme all'intero percorso dal nuovo
assetto mondiale generato dalle grandi scoperte geografiche del
XVI secolo e solo in parte recuperato dal taglio dell'istmo di
Suez", hanno aggiunto i due geografi come riportato da una
sintesi degli interventi circolata a margine dei lavori.
I due studiosi hanno notato che "lo sviluppo impetuoso della
Cina" e la sua "proiezione globale", oltre al recente raddoppio
parziale del Canale di Suez", prospetta "un'ulteriore gigantesca
quantità di investimenti infrastrutturali" per "riconnettere
nuovamente quel Paese all'Europa (...) anche attraverso
l'Egitto".
A margine dei lavori, l'Ambasciatore d'Italia al Cairo,
Giampaolo Cantini, ha commentato che "la Nuova Via della Seta
può essere, oltre che una rete di scambi intensificati a livello
economico, un ponte tra grandi civiltà millenarie, come è stata
in passato".
Dal canto suo Alya Hussein, professore di linguistica
italiana all'Università di Minya (Egitto), ha affermato che "gli
scambi tra Est ed Ovest lungo la via della Seta hanno
influenzato il corso della storia dal punto di vista culturale,
religioso, tecnologico e soprattutto commerciale".
Il convegno, sempre come emerge dalla sintesi degli
interventi, ha avuto comunque una dimensione soprattutto
culturale. Sono stati affrontati fra l'altro temi come le "Città
invisibili" di Italo Calvino quale "riscrittura" del "Milione"
di Marco Polo, una presunta ispirazione anche "islamica" della
Divina Commedia di Dante e l'influenza delle "Mille e una notte"
su varie tradizioni letterarie attraverso la via della Seta.
Il livello ha sconfinato nell'erudizione nel caso
dell'interpretazione delle Novelle del cinquecentista Matteo
Bandello come "manifesto del relativismo pre-illuminista" ma ha
anche avuto una dimensione quasi contemporanea con l'analisi di
tre racconti di viaggio poco noti dello scrittore napoletano
Domenico Rea.
Fra i temi affrontati anche due testi "meno studiati" di
Luigi Malerba e l'Egitto come "origine dello slancio
primitivistico" del futurista Filippo Tommaso Marinetti, nato
proprio ad Alessandria. (ANSAmed).
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'Egitto essenziale tappa sulla Via della Seta'
Convegno all'IIC del Cairo, non solo economia ma anche cultura