(ANSAmed) - TEL AVIV, 5 LUG - "Sebbene l'eredità di Leonardo
sia un valore universale, noi italiani ci sentiamo molto
orgogliosi delle sue radici". Lo ha sottolineato l'ambasciatore
italiano in Israele, Gianluigi Benedetti, aprendo la rassegna
'Le domande di Leonardo' allestita dal 'Bloomfield Science
Museum' di Gerusalemme a 500 anni dalla morte di Da Vinci.
"Focus dell'esposizione - hanno spiegato i vertici del museo
rimarcando che la mostra, organizzata con l'ambasciata italiana
e l'istituto italiano di Cultura, è indirizzata alle famiglie
intere - è la curiosità a tutto campo di Leonardo che da molti è
stato considerato 'la persona più curiosa del mondo'.
Dall'infanzia all'età adulta, il metodo di conoscenza usato
da Leonardo si è sempre basato su tre precetti: domandare,
osservare e registrare". Per questo la mostra espone più di 40
differenti oggetti e display, molti dei quali interattivi, che
hanno come obiettivo per i visitatori di "porre domande,
sperimentare e mettersi 'nelle scarpe di Leonardo'" passando,
nello spazio di quattro aree, dall'anatomia, al corpo umano,
dalla botanica alla geologia, al volo, alla meccanica,
all'ottica, al disegno.
"I diversi campi degli interessi di Leonardo - ha proseguito
il museo - ha comportato un processo di vasta portata per il
quale lo staff della rassegna ha consultato un largo numero di
ricercatori ed esperti, inclusi studiosi di arte e teatro,
musicisti, dottori, botanici e ornitologi". In apertura del
percorso della mostra, da non perdere per i visitatori il
'Teatro di Leonardo', uno spazio in stile Rinascimento dedicato
alle straordinarie macchine da teatro di Da Vinci. "Essere oggi
qui e omaggiare il genio leonardesco - ha detto ancora
l'ambasciatore Benedetti - è due volte importate visto che
quest'anno le relazioni diplomatiche tra Italia e Israele hanno
passato i 70 anni. Un periodo pieno di cooperazione, dialogo e
mutuo arricchimento, un forte legame confermato da questo
evento". (ANSAmed).
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Israele: i 500 anni di Leonardo in mostra a Gerusalemme
Ambasciatore Benedetti, orgogliosi delle sue radici