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Banco Skerki, come proteggere patrimonio dei reperti sommersi

Prima riunione comitato tecnico paesi aderenti a Convenzione

Redazione Ansa

TUNISI - Si conclude oggi a Tunisi con la lettura delle raccomandazioni dei vari paesi partner la prima riunione tecnica della procedura di cooperazione internazionale per la protezione del Banco Skerki, importante zona archeologica situata in acque internazionali tra Sicilia, Sardegna e Tunisia, crocevia di antiche e moderne rotte commerciali del Mediterraneo.

In due giorni si è discusso a Tunisi di quali pratiche adottare per assicurare al meglio questo sito del patrimonio culturale sommerso protetto dalla Convenzione Unesco del 2001, la cui attivazione della procedura è stata iniziata dall'Italia, che si è confermata lo scorso anno leader nella tutela e salvaguardia del patrimonio culturale subacqueo. Il "Banco Skerki", è un sito di oltre 700 km2, profondo fino a 200 metri, che custodisce numerosi reperti archeologici di eccezionale valore storico, artistico e culturale, tra cui 5 relitti di navi romane, di epoca compresa tra il I sec. a.C e il IV d.C. La più antica di queste - secondo le informazioni fornite dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia - è lunga 30 metri e contiene anfore e altri vasi di terracotta. E' inoltre documentata la presenza di antiche monete nonché di utensili in vetro e in bronzo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, inoltre, il sito fu il teatro della famosa battaglia che vide una squadra navale della Royal Navy affondare un convoglio di navi italiane e tedesche che ha lasciato ulteriori relitti disseminati sui fondali del Banco. Il direttore generale dell'Istituto nazionale del Patrimonio tunisino Faouzi Mahfoudh ha detto che questo primo incontro tecnico si inserisce nell'ambito di un processo inteso ad avviare la cooperazione tra le parti della Convenzione al fine di affrontare le sfide in relazione alla protezione del patrimonio culturale sottomarino. Questo primo incontro al quale hanno partecipato rappresentanti di Italia, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Marocco e Tunisia, aiuterà a definire le fasi e la missione di ogni paese membro nella protezione del sito archeologico. Il segretario della Convenzione Unesco del 2001, Lazare Eloundou Assomo, ha affermato che questo primo incontro tecnico è avvenuto ben 18 anni dopo la firma della convenzione ed i lavori di Tunisi saranno presentati durante la 7a riunione degli Stati membri della Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo il 20-21 giugno prossimi in Francia. Il segretario generale della Commissione nazionale dell'Unesco, Mohamed Bouhlel, ha dichiarato che la prima iniziativa di cooperazione internazionale per la protezione di questo sito prevede la condivisione di informazioni tra gli Stati membri e la cooperazione tecnica e scientifica per una migliore protezione dei siti sommersi. L'esperto tunisino del patrimonio subacqueo Wafa Ben Sliman ha detto che il Banco Skerki, è anche soprannominato il "Cimitero dei relitti del Mediterraneo" che risale all'epoca punica, romana e musulmana.

Il sito sommerso sarà al centro di un progetto scientifico internazionale con l'obiettivo di creare un laboratorio di ricerca internazionale specializzato nel patrimonio subacqueo, ha affermato Ben Sliman. (ANSAmed)

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