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Tunisia: Nessma tv costretta a sospendere trasmissioni live

Polizia sequestra apparecchiature, polemica nel mondo politico

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 26 APR - Monta in Tunisia la polemica per l'esecuzione di un provvedimento dell'Alta autorità indipendente per la comunicazione audiovisuale (Haica) contro Nessma tv, una delle principali reti private del Paese, che di fatto paralizza le attività della televisione, impedendole di trasmettere in diretta i propri contenuti. Le forze dell'ordine tunisine hanno eseguito ieri un provvedimento di sospensione delle attività nei confronti di Nessma dell'Haica del 5 ottobre 2018, che ne decretava la non conformità alla legge, sequestrando materiale tecnico e altro necessario per la messa in onda in diretta.

Immediata la reazione della direzione del canale: in un comunicato Nessma denuncia "un grave precedente e una deviazione pericolosa sul cammino della transizione democratica e nel contempo un attacco senza precedenti alla libertà di informazione e di espressione" promettendo battaglia sul campo legale.

Secca la replica del presidente dell'Haica, Nouri Lajmi, che precisa che "il sequestro dell'attrezzatura di Nessma tv si inserisce nella decisione del consiglio dell'Haica, con una procedura prevista dal decreto legislativo 116 dopo che si sono esaurite tutte le vie possibili per la regolarizzazione della situazione del canale televisivo privato e visto il rifiuto dei suoi funzionari di rispettare le specifiche dettate (tra le quali varie ammende da diverse decine di migliaia di dinari)".

Questa procedura non significa la chiusura del canale Tv, ha aggiunto Lajmi, sottolineando che la presenza di forze dell'ordine è comune quando si sequestrano apparecchiature per la trasmissione in diretta. La stessa procedura è stata applicata anche ad altre realtà mediatiche come "Quran Karim Radio" e "Zitouna Tv" che tuttavia "gode del sostegno politico", ha affermato Nouri Lajmi.

Un contenzioso legale oppone da lungo tempo l'Haica al patron di Nessma tv, Nabil Karoui, uomo d'affari già attivo nel partito Nidaa Tounes e che secondo alcuni media locali sarà candidato alle elezioni presidenziali di fine anno. Proprio a Karoui il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) imputa la responsabilità degli ultimi sviluppi. In un comunicato il sindacato ricorda infatti che il proprietario di Nessma tv non ha regolarizzato la situazione giuridica della rete, anzi si è vantato della non applicazione della legge. Il sindacato coglie l'occasione per fare appello a tutti i media che si trovino nella stessa situazione a ''regolare la loro posizione giuridica e finanziaria in modo da garantire l'applicazione della legge, la diversificazione del paesaggio mediatico e la preservazione dei posti di lavoro di giornalisti e tecnici''. Lo Snjt mette in guardia contro la politica dei ''due pesi, due misure'' del potere esecutivo nei confronti delle decisioni dell'Haica, esistendo media che si trovano nella stessa situazione di Nessma e ai quali non e' stato sequestrato alcun materiale.

Il partito islamico Ennhadha ha convocato una riunione urgente oggi per esaminare le conseguenze dell'intervento contro Nessma tv sulla libertà di espressione in Tunisia.(ANSAmed).

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