(di Patrizio Nissirio)
(ANSAmed) - VENEZIA, 15 APR - Come garantire un futuro alla
Basilica di San Marco a Venezia, grandiosa quanto esposta alle
minacce del turismo di massa (5,5 milioni i visitatori annuali)
e delle infiltrazioni di acqua salmastra della laguna? A questo
interrogativo hanno cercato di rispondere i protagonisti del
convegno 'San Marco - La Basilica nel Terzo Millennio',
organizzato dalla Procuratoria della stessa San Marco nella sala
del Maggior Consiglio al Palazzo Ducale. Un evento che ha visto
i contributi di esperti nella conservazione e nel restauro della
chiesa, curatori, accademici, religiosi.
Un convegno con l'obiettivo di proteggere l'edificio
consacrato nel 1094, che ha coinciso con i primi test di un
sistema che dovrebbe far sì che il nartece - o porticato- della
Basilica di San Marco sia protetto dall'acqua alta. Un fenomeno
che - dannoso nelle sue occorrenze 'medie' - nell'eccezionale
quota raggiunta il 29 ottobre 2018 ha gravemente danneggiato lo
spazio d'ingresso alla chiesa, particolarmente i basamenti delle
colonne marmoree.
Il sistema è stato illustrato ai margini dell'evento, nel
corso di una visita alla Basilica, dal proto Mario Piana e da
uno dei procuratori, Pierpaolo Campostrini. "Con questo sistema
si risparmia a quest'area 900 ore all'anno di acqua salmastra -
dice Piana - Sotto alla piazza ci sono dei condotti in laterizio
settecenteschi che erano danneggiati. Li abbiamo restaurati,
impermeabilizzati così che non perdano acqua. Essi sono
collegati con bocchette che vengono chiuse in caso di acqua
alta. Delle pompe, poi, espellono l'acqua che si accumula. Qui
davanti non ci saranno più pozzanghere". Il sistema, progettato
da Diego Semenzato e Daniele Rinaldo, è costato due milioni di
euro, compresi altri servizi realizzati sotto alla piazza, ha
detto Campostrini.
Al convegno hanno portato i loro saluti autorità quali il
sottosegretario per la Famiglia e le Disabilità, Vincenzo
Zoccano, il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca
Forcolin, il sindaco Luigi Brugnaro, il patriarca di Venezia
Monsignor Francesco Moraglia. Poi è stata la volta degli
interventi di Piana, che ha spiegato le principali aree critiche
della Basilica, e gli interventi in atto o progettati, e di
Ettore Vio, Proto emerito, che ha presentato il volume da lui
curato 'San Marco. La Basilica di Venezia. Arte, storia,
conservazione'. Quindi un dibattito moderato da Bruno Vespa, dal
quale è emersa la richiesta, sottolineata dalla Soprintendente
Archeologia e belle arti per il Comune di Venezia e la laguna,
Emanuela Carpani, che l'Art bonus venga esteso alle fabbricerie
(enti che tutelano luoghi sacri, 25 in Italia, tra cui San
Marco, gestiti da 7 membri, 5 nominati dal ministero
dell'Interno, due dal vescovo locale). Un provvedimento di
modesto costo per l'erario, ma che garantirebbe fondi vitali per
la conservazione ed il restauro. Negli interventi - oltre a
Campostrini, Pierfrancesco Pacini, presidente dell'Associazione
fabbricerie; Monsignor Antonio Meneguolo, già arcidiacono del
capitolo della Basilica; Peter Schreiner, bizantinista delle
università di Colonia e Monaco - anche la preoccupazione per
l'afflusso eccessivo di visitatori e le possibili risposte al
sovraccarico turistico.
Infine, un concerto della Cappella Marciana in Basilica, con
una 'Passio Christi' a sottolineare la convivenza di storia,
arte e fede nella straordinaria e delicata San Marco.
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Venezia: Basilica San Marco, le sfide per darle un futuro
A Palazzo Ducale a convegno esperti, accademici e curatori