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Cinema: Sarah & Saleem amore a Gerusalemme

Israeliana e palestinese amanti nella città divisa

Redazione Ansa

(di Francesco Gallo) (ANSAmed) - ROMA, 9 APR - 'Sarah & Saleem - Là dove nulla è possibile' del regista palestinese Muayad Alayan, in sala dal 24 aprile con Satine Film, racconta il Medio Oriente e la città divisa di Gerusalemme come mai nessuno aveva fatto, ovvero attraverso una bella storia d'amore che sembra scritta dalla penna di Shakespeare. Un piccolo gioiello questo film dalle molte anime e già vincitore di numerosi premi internazionali tra cui quello del Pubblico Huber Balse e quello Speciale della Giuria al Festival di Rotterdam. Tratto da fatti realmente accaduti, racconta di una relazione extraconiugale tra una bella e benestante donna israeliana, Sarah (Sivane Kretchner), che gestisce un bar ed è moglie di un importante colonnello dell'esercito, e un uomo palestinese, Saleem (Adeeb Safadi), anche lui sposato, che sbarca il lunario facendo il fattorino.

Come capita spesso agli amanti, i due si incontrano appena possono in un parcheggio. Lei lascia la sua cabrio gialla e sale subito dopo sul furgone di lui dove fanno l'amore in fretta, rubando il tempo alle rispettive famiglie. Ma quando Sarah e Saleem si trovano nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, inizia per loro una vera tragedia in cui verranno coinvolti anche in prima persona David (Ishai Golan), marito di Sarah, e Bisan (Maisa Abd Elhadi), moglie di Saleem che è in attesa di un figlio. Ma la scelta più importante per uscire da una situazione infernale, alla fine, dovrà prenderla Sarah. Sarà lei a dover trovare una mediazione sulla carta impossibile tra amore, matrimonio e pregiudizi.

"L'intenzione - dice Muayad Alayan - era quella di far vedere la città di Gerusalemme insieme ai personaggi che navigavano nelle loro paure, passioni, sogni, delusioni, dilemmi e speranze. E questo in una terra occupata dove c'è una politica corrotta e tante pressioni sociali. Tutte cose che schiacciano i nostri protagonisti".

E ancora il regista: "Il film fa di Gerusalemme un personaggio a se stante con le sue comunità segregate, le disparità socio-economiche, le contraddizioni culturali: tutti elementi che, ovviamente, hanno conseguenze sulla storia e sulla vita dei personaggi".(ANSAmed).

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