(ANSAmed) - NUORO, 14 MAR - Due retrospettive, "Ali senza
fronde" e "Personnages" rispettivamente dell'artista francese
Pierre Puvis de Chavennes (1824-1898) e del palestinese Maliheh
Afnan (1935 2016), e un'esposizione dal titolo "Il segno e
l'idea" di venti artisti sardi del XX secolo, concepite come un
unicum. Un dialogo inedito a tre voci per il Museo Man di Nuoro
per una mostra che potrà essere visitata fino al 9 giugno.
L'intero progetto espositivo, curato dal direttore Luigi
Fassi, segue un percorso di ricerca del Man che pone al centro
il Mediterraneo. Un tema che ritorna dopo la prima mostra
firmata da Fassi nel novembre scorso, che ha visto insieme una
molteplicità di artisti contemporanei. "La mostra di Maliheh
Afnan porta avanti un progetto di indagine e ricerca su artisti
che vivono e operano nel bacino del Mediterraneo - spiega il
direttore del Museo - in particolare sulle sue sponde
meridionali e orientali. La retrospettiva di Pierre Puvis de
Chavannes, invece, mette in luce il suo rapporto intenso con
l'Italia, e dunque un Mediterraneo più prossimo, a cavallo di
Francia e Italia. Infine la collettiva, in posizione di dialogo
con le altre mostre grazie alla presenza di artisti che hanno
vissuto la loro identità sarda nel rapporto con la realtà
continentale". La retrospettiva di Puvis de Chavennes è curata
dallo storico e critico d'arte Alberto Salvadori, quella di
Afnan vede la direzione artistica della stesso Fassi, mentre
l'esposizione delle venti opere di artisti sardi della
collezione permanente del Man - da Ballero a Biasi a Fancello,
passando per Ciusa, Devoto, Palazzi, fino a Satta - ha avuto la
collaborazione della storica dell'arte del museo nuorese
Emanuela Manca. "L'intenzione - sottolinea Fassi - è
accompagnare i visitatori in un viaggio di conoscenza dove
emerga con forza la continuità che lega tra loro le diverse
esperienze artistiche succedutesi nei secoli che hanno scritto
la storia dell'arte moderna e contemporanea". (ANSAmed).
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Mostre: l'arte del Mediterraneo celebrata dal Man di Nuoro
Un viaggio in tre esposizioni per creare il dialogo tra culture