(ANSAmed) - RABAT, 21 FEB - L'Africa e i suoi talenti in mostra
a La Mamounia di Marrakech, fino al 24 febbraio, per la seconda
edizione della Fiera dell'Arte africana contemporanea.
Ideata da Touria El Glaoui, la manifestazione che
nell'intenzione della direttrice ha l'ambizione di "sviluppare
le relazioni culturali nei tre continenti", tra le sedi di
Londra, New York e Marrakech, e "forzare i limiti dei modelli di
raccolta d'arte", finisce per dare anche nuovo impulso alla
città. L'anno scorso ha accolto 4 mila visitatori.
E mentre Londra alza i toni sulla Brexit, spaventando i
collezionisti, 18 gallerie da tutto il mondo e quasi una
settantina di artisti tra emergenti e conosciuti affollano i
saloni dell'albergo prediletto da Churchill. Ogni stand presenta
pochi ma sceltissimi autori, Officine dell'Immagine e Primo
Marella Gallery sono le italiane presenti; prezzi da 1.200 a 13
mila euro; temi tutti centrati sulle identità, le nuove forme di
maschere.
C'è il pop che sa quasi di antico firmato dall'Andy Warhol del
Marocco, Hassan Hajjiai, c'è l'ansia dell'uomo moderno dei
dipinti di Mahi Binebine, le provocazioni di Mounir Fatmi, i
ricami fatti con materiali di riciclo di Ghizlane Sahli. Torna
prepotente il ritratto sia quando è straziante come quella di
Sherin Neshat, o provocatorio come quelli di Kyle Meyer,
realizzati con striscioline di tessuti afro, o melodrammatico
come i volti nelle foto di Youssef Nabil.
Una serie di progetti speciali invade la città e porta
installazioni come quella sonora di Emeka Ogboh's al Dada in
piazza Jamaa el fna o la personale dedicata a Brice Marden al
Museo Yves Saint Laurent. Scuole e sale cittadine ospitano
incontri e discussioni dedicati al Surrealismo. (ANSAmed)
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Al via a Marrakech la Fiera dell'arte contemporanea africana
In mostra i nuovi talenti che muovono mercato e collezionisti