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Unhcr lancia libro, 'Anche Superman era un rifugiato'

Da scrittori e illustratori storie rifugiati passato e presente

Redazione Ansa

ROMA - I rifugiati esistono oggi grazie a una convenzione internazionale che li tutela e li assiste, ma esistevano anche ieri, e si chiamavano esuli, esiliati, perseguitati. Fu un rifugiato, Enea, che in Italia trovò la tanto agognata patria; lo fu anche Dante, infatti non morì nella sua amata Firenze. È con questo approccio che dodici autori e dodici illustratori in Italia hanno raccolto una sfida dell'Unhcr e hanno dato vita a 'Anche Superman era un rifugiato', un libro che raccoglie dodici incredibili racconti che intrecciano le storie vere dei rifugiati di oggi con quelle dei rifugiati del passato.
Nel testo, scrittori e illustratori raccontano storie di "vite parallele accomunate da un sogno, una passione, un talento e il coraggio di metterli al servizio degli altri", scrive l'Unhcr in una nota di presentazione del libro. "Pittori, musicisti, atleti, cantanti, poeti, registi, fotografi, scrittori (e supereroi), che ieri come oggi inseguono la semplice quanto folle idea di rendere il mondo più bello, perché diverso". Gli scrittori Igiaba Scego, Davide Morosinotto, Helena Janeczek, Paolo Di Paolo, Francesco d'Adamo, Patrizia Rinaldi, Flora Farina, Carlo Greppi, Lilith Moscon, Alessandro Raveggi e Giuseppe Palumbo, hanno incontrato o intervistato direttamente il rifugiato di cui raccontano la storia. Coinvolgendoli in prima persona, hanno raccolto in una mini-antologia alcuni tra i più straordinari rifugiati contemporanei legandoli alle vite e ai sogni dei più noti del passato: da Dante a Conrad, da Chagall a Freddy Mercury fino a Superman e Poirot. Ad arricchire i racconti ci sono le illustrazioni di Fabio Santomauro, Marino Neri, Laura Scarpa, Rita Petruccioli, Giovanni Scarduelli, Fabio Visintin, Marco Brancato, Tiziana Romanin, Laura Riccioli, Mariachiara Di Giorgio, Francesco Chiacchio e Marco Paschetta.
"Questo libro è stato pensato per permettere alle ragazze e ai ragazzi di formulare una propria opinione su che cosa significhi essere rifugiati, basandosi su storie vere", commenta Carlotta Sami, portavoce dell'UNHCR per il Sud Europa. "Il linguaggio diretto e coinvolgente delle storie raccontate consente loro di capire meglio le esperienze vissute anche da persone della loro stessa età, in maniera creativa e libera da pregiudizi e stereotipi. Ci auguriamo che in questo modo il libro possa diventare uno strumento fondamentale per la diffusione della cultura dell'accoglienza, coinvolgendo indirettamente anche le famiglie e gli insegnanti dei giovani lettori e la società nel suo insieme".

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