(ANSAmed) - ROMA, 22 OTT - Ci sono scrittori, come Michela
Murgia, Sandro Veronesi, Nicolò Ammaniti, Helena Janeczek, e
registi e attori, come Valeria Golino, Gabriele Muccino, Paolo
Virzì e Isabella Ragonese. Il mondo della cultura e dello
spettacolo italiano si mobilitano per Mediterranea, la missione
impegnata in difesa dei migranti, che con la nave Mare Jonio,
battente bandiera italiana, solca il tratto di mare tra Libia,
Malta e Italia. Per sostenerla, un centinaio di intellettuali e
artisti hanno promosso 'La via di terra', un'iniziativa
itinerante che, fino al 30 ottobre, farà tappa nei teatri di 9
città, per reading e performance su musiche di Giovanni Guidi e
Paolo Fresu. Si parte il 24 ottobre da Cagliari, poi Bologna,
Torino, Venezia, Genova, Palermo, Roma, Napoli e Milano.
"Si chiudono porti e si erigono muri di filo spinato a
protezione di un'apparente sicurezza. Noi - dice la scrittrice
Michela Murgia - non potevamo più stare a guardare. Abbiamo
promosso una serie di iniziative di finanziamento, la prima
delle quali in nove date in altrettante città. E' il primo
evento coordinato, che serve a sostenere il crowdfunding per la
nave Ionio e vuole rappresentare un'altra idea di paese e di
accoglienza". La nave è partita il 4 ottobre con un prestito
sottoscritto da cinque garanti, uno dei quali è Alessandro Metz,
l'armatore della nave. "Siamo nel Mediterraneo per monitore,
denunciare e, quando necessario, anche salvare. Tra pochi giorni
riprendere la via del mare, dopo lo scalo tecnico a Palermo -
spiega -. E 'La via di terra' serve a portare avanti questo
sussulto di dignità. A nome di tutto il progetto Mediterranea,
che sta diventando un'idea collettiva, ringrazio chi salirà sui
palchi e chi entrerà nei teatri per assistere e contribuire al
crowdfunding".
La raccolta è partita il 4 ottobre e, in meno di venti
giorni, si è arrivati a più di 200mila euro. L'obiettivo è
700mila, necessari per far sì che la Mar Ionio possa continuare
a operare. La missione è soprattutto di monitoraggio, "e se
necessario - aggiunge Metz - di denuncia", ma è attrezzata anche
per rispondere a situazioni di pericolo coordinandosi con
l'autorità. "Cosa penso dei porti chiusi? Non ci sono porti
chiusi - precisa -, non c'è un atto che lo dice. Esiste una foto
con un hashtag, e da lì abbiamo cominciato a parlarne. Dalla
questione della nave Diciotti sembra che l'approccio umanitario
sia illegale, ma chi salva in mare risponde a delle leggi.
Stiamo facendo quello che legge dice deve essere fatto in mare".
(ANSAmed).
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Migranti: 100 artisti per Mediterranea,appuntamento a teatro
Mondo cultura sostiene nave Mare Ionio, servono 700mila euro