Rubriche

Musica: Adriana Bruni e Ali Khattab insieme al Cairo

Dialogo mediterraneo, tra Reginella e il liuto arabo

Redazione Ansa

(ANSAmed) - IL CAIRO, 1 OTT - Nello spirito sia del dialogo interculturale all'interno del bacino mediterraneo sia dell'integrazione delle culture, la cantante napoletana Adriana Bruni e il musicista egiziano Ali Khattab hanno tenuto al Cairo un concerto 'doppio' dal titolo "Sponda nord-sponda sud del Mare Nostrum. Una storia ancestrale di incontri musicali". Avvicendandosi e, alla fine, affiancandosi sul palco, la tradizione musicale napoletana ha incontrato in terra egiziana quella araba-andalusa. Bruni, cantante e figlia d'arte del caposcuola della canzone napoletana Sergio, si è esibita nello spazio all'aperto del Teatro dell'Opera del Cairo in una fusion sonora con Khattab - e con la cantante italiana residente in Egitto Eleonora Iannotta - in uno scambio che trova profonde radici nel bacino mediterraneo. Liuto arabo (oud), chitarra andalusa, chitarra classica, violino e percussioni hanno ricreato un viaggio di sonorità quasi ancestrali lungo le sponde nord e sud del Mare Nostrum.

L'evento, organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura al Cairo e da IICI Consulting Egypt, é stato animato da musicisti egiziani ed italiani che, senza conoscersi nè aver mai suonato insieme prima, si sono ritrovati sul palco integrando armonicamente i propri stili e strumenti. Questo viaggio nella musica mediterranea ha avuto tre tappe.

La prima é stata l'Andalusia di Ali Khattab, chitarrista di flamenco basato in Spagna, con digressioni nell'Egitto abbaside del liuto di Hisham Essam, del violino di Mohammed Sami e dei ritmi di Ihab Magdy. La tappa seguente é stata Napoli e la sua tradizione musicale interpretata da Adriana Bruni con l'accompagnamento della chitarra di Tiziano Fonsi e della voce di Iannotta con alcune delle più belle e struggenti canzoni napoletane ("Malafemmina" e "Reginella" su tutte). Insieme ai musicisti egiziani, nella terza 'tappa' Bruni ha concluso il concerto in un'affascinante sintesi delle tre tradizioni: "Mawwal" e "taqsir" hanno introdotto "Io te vurria vasa", e "Carmela", per concludere ironicamente e allegramente il tutto con "O Sarracino". Il concerto, viene sottolineato al Cairo, non ha voluto solo promuovere la tradizione musicale italiana all'estero ma esprimere la solidarietà e la vicinanza tra i popoli del Mediterraneo che, a prescindere dalle relazioni politico-economiche dei loro paesi, sono da sempre presenti e vivi attraverso lo spirito dell'arte e della musica. (ANSAmed).

Leggi l'articolo completo su ANSA.it