Rubriche

Fotografia: la storia di Israele raccontata da Rubinger

Al Museo di Roma a Trastevere, fino al 4 novembre

Redazione Ansa

ROMA - Oltre settanta fotografie che hanno fatto la Storia, a 70 anni dalla nascita di Israele: sono quelle di David Rubinger (29 giugno 1924 - 2 marzo 2017) in mostra da oggi e fino al 4 novembre al Museo di Roma a Trastevere.
Organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la Comunità Ebraica di Roma e l'Ambasciata di Israele in Italia, la mostra è curata da Edvige Della Valle.
Rubinger ha raccontato con il suo obiettivo i grandi eventi della storia contemporanea, immortalando persone e luoghi significativi per la memoria dello Stato ebraico. Alcuni di questi scatti sono celeberrimi, come la fotografia che ritrae tre paracadutisti in primo piano ripresi davanti al Muro del pianto), il 7 giugno 1967, o quella di Papa Giovanni Paolo II nello stesso luogo, in preghiera, nel 2000. Altri colgono i leader dello stato ebraico in atteggiamenti informali e privati.
"Da questa mostra emerge soprattutto una grande umanità e una grande sensibilità - ha commentato l'ambasciatore di Israele in Italia Ofer Sachs, intervenuto all'inaugurazione - un messaggio importante per la storia e per il presente". Il fotografo ferma nel tempo i grandi protagonisti della vita israeliana, da Moshe Dayan a Yitzhak Rabin, da Ben Gurion a Golda Meir, fino ad Ariel Sharon. Ma anche volti di gente comune, soldati, contadini, donne e bambini. Nato a Vienna nel 1924 ed emigrato in Palestina nel 1939 per sfuggire alle persecuzioni naziste, Rubinger ha scoperto la fotografia mentre, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, prestava servizio nella Brigata Ebraica dell'esercito britannico. E' stato fotoreporter per la rivista HaOlam HaZeh dal 1951, dove lavorò per due anni. Quindi si unì allo staff di Yediot Aharonot, e poi a quello di The Jerusalem Post.
Nel 1954 iniziò a collaborare con Time-Life, dove ha poi lavorato per più di 50 anni.
Era l'unico fotografo autorizzato a entrare e scattare nella mensa della Knesset, il Parlamento israeliano.
Nel 1997 era stato insignito della più alta onorificenza di Israele, il Premio Israele.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it