Rubriche

Libri: Bagnoli e Lamma, un romanzo su rifiuti tossici in Med

'Nerogolfo' ispirato da vere vicende giudiziarie

Redazione Ansa

(di Patrizio Nissirio)  ROMA - Quando il giornalismo incontra il noir: è il caso di 'Nerogolfo' (Frilli editori, pp. 320, 10,96 euro), romanzo scritto a quattro mani dal giornalista Mattia Bernardo Bagnoli e dall'avvocato spezzino Roberto Lamma. Un libro dedicato - e ispirato - a quel groviglio di scandali, crimini, e disastri ambientali mai del tutto chiarito, che ruota intorno al business dei rifiuti tossico-nocivi e che, in particolare negli anni Novanta, è esploso nel fenomeno delle 'navi a perdere', carrette del mare fatte colare a picco nel Mediterraneo per smaltire a basso costo i veleni di mezza Europa. Ed è proprio negli anni Novanta, principalmente alla Spezia, che nasce una delle linee narrative del romanzo. Qui, all'improvviso, viene arrestato da un'unità specializzata dei forestali Amilcare Bava, chiacchierato uomo d'affari divenuto ricco proprio grazie allo smaltimento dei rifiuti. Insieme a lui finiscono in carcere personaggi noti della città. E uno degli impianti di Bava, la discarica di Belvedere, paesino del golfo della Spezia, viene sequestrata. Il responsabile delle indagini, Oscar de Vincentis, capisce subito che proprio la discarica è al centro di un intreccio sinistro, che mescola massoneria e finanziamenti illeciti alla politica, in particolare il Partito Riformista di Sinistra, che in città comanda indisturbato dal dopoguerra. Ma non è il solo a indagare. Anche Lorenzo Arra, avvocato e ambientalista col vizio di "fare le pulci ai signorotti della zona", vede nel caso Belvedere la conferma dei suoi peggiori timori e decide così di gettarsi anima e corpo in una faccenda più grande di lui.

Contemporaneamente, l'agente dei servizi segreti Tazio Ambrosi, reduce da una missione in Somalia in cui è stato testimone dell'abietto traffico dei rifiuti a uso e consumo dei warlord locali, decide che non può più tacere e si mette in contatto col suo vecchio amico de Vincentis.

Chi ci guadagna veramente a inquinare l'ambiente per profitto personale? Che c'entra in tutto questo la discarica di Belvedere? Chi è davvero Amilcare Bava? Per avere risposta a queste domande il lettore deve avere pazienza e seguire l'altra linea narrativa del romanzo, ambientata alla fine degli anni duemila, in un presente molto più vicino al nostro. Qui il protagonista è un non più giovanissimo giornalista italo-britannico, Mauro Pilger, inviato alla Spezia per conto della sua rivista di viaggi e turismo. Missione che ben presto diventa altro e finisce per rivoluzionare la sua vita, anche grazie all'incontro con Lorenzo Arra: insieme faranno luce su un vero e proprio intrigo internazionale, che lega Stati Uniti e l'ex Unione Sovietica.

Un romanzo verità che inchioda il lettore a misteri e intrighi mortali che tanto somigliano alla cronaca dell'Italia di questi anni.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it