Rubriche

Libri:l'Iran nell'era di Trump, dalla speranza alla tensione

Borsatti racconta un paese complesso in una fase critica

Redazione Ansa

ROMA - LUCIANA BORSATTI, L'IRAN AL TEMPO DI TRUMP (CASTELVECCHI, PP. 160, EURO 16,50) Proprio quando sembrava, alla fine del 2016, che l'esplosivo dossier sul nucleare iraniano si stesse finalmente sgonfiando, dopo gli accordi del 2015, Donald Trump fece il suo ingresso alla Casa Bianca. E da allora tutto è tornato al punto di partenza, anzi, ancora più indietro.
Degli eventi che hanno trasformato una grande speranza della comunità internazionale nell'attuale momento di tensione estrema tra Washington e Teheran, con la possibilità che l'accordo così faticosamente raggiunto diventi carta straccia (se gli Usa, come sembra, lo abbandoneranno), riaprendo scenari di conflitto che si sparava archiviati, si occupa Luciana Borsatti nel suo 'L'Iran al tempo di Trump'. Borsatti, già corrispondente per l'ANSA da Teheran, racconta questo complesso periodo parlando anche degli iraniani, della loro classe politica, della cultura millenaria del loro Paese, delle loro speranze di apertura che sono state negli anni regolarmente frustrate, per cause interne o esterne.
La narrazione dell'Iran nel difficile presente parte dall'Assemblea generale dell'Onu del settembre 2017 a New York, quando parlò Donald Trump e, a distanza di un giorno, il presidente iraniano Hassan Rohani, appena riconfermato. Un confronto a distanza che già chiarì come la situazione si stesse rapidamente deteriorando. Da allora, il presidente Usa ha continuamente denunciato l'accordo, tornando alle dure accuse del passato contro Teheran, e l'Iran ha minacciato ritorsioni, chiudendo la porta ad ogni rinegoziazione dell'intesa con la comunità internazionale. A nulla sembrano valere le prese di posizione europee, che difendono l'intesa, o dell'Aiea, che non ha mai registrato violazioni iraniane sul proprio ex programma nucleare. Ma il saggio è anche l'occasione di conoscere meglio l'Iran, in un periodo in cui molti europei, tra cui molti italiani, sono tornati a visitare il Paese. Ricordando le sue proteste e l'anelito verso una maggiore libertà, scoprendo un popolo straordinariamente ospitale, una capitale congestionata da traffico ed inquinamento, uno slancio verso la modernità che spesso si traduce in enormi colate di cemento. Ma anche le ferite delle guerre recenti, che l'autrice verifica nel cimitero di Teheran, e la contraddittoria condizione femminile, tra alti livelli di istruzione e consapevolezza e il perdurante velo che sembra sempre più sul punto di volare via. Borsatti racconta l'Iran parlando con i suoi protagonisti in ogni settore, dando loro voce per far giustizia di luoghi comuni, aprendo una preziosa finestra su un Paese dalle immense potenzialità, ma che oggi rischia di essere nuovamente sospinto ai margini.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it