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'Mediterraneo Downtown',flussi e mutazioni in mostra a Prato

Da scambi immateriali tra le 2 sponde ai bimbi a confini Europa

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PRATO, 18 APR - "Per tradizione il Mediterraneo è stato il luogo dello scambio tra popoli, culture, cose". La presentazione di "Identités fluides", mostra multimediale ideata dal Dipartimento di design dell'Università di Firenze (Dida), racconta il senso di alcune mostre del festival 'Mediterraneo Downtown', a Prato 3-6 maggio 2018): è infatti il fluire delle cose e delle persone, sono le mutazioni e i cambiamenti, sono le contaminazioni e i percorsi, a tessere il filo che sottende a tutte le quattro mostre presenti al Festival. A partire proprio dalla mostra, che accompagna anche una pubblicazione omonima, che Giuseppe Lotti e Debora Giorgi, insegnanti del Dida, hanno curato e realizzato nel 2016 esponendola anche al Museo Bardo di Tunisi: proiezioni multimediali, video mapping con al centro il design, il fluire di oggetti e simboli a raccontare gli scambi materiali e immateriali tra le due sponde. Quando a "fluire" sono invece le persone, ci sono tante storie da raccontare, ed è quello che fa la mostra del Museo Migrante, "Storie di bambini ai confini con l'Europa". La esposizione racconta le tappe di un viaggio che va dal passaggio dei confini fino alla vista di un nuovo orizzonte, attraversando dolore, spaesamento e oppressione. La mostra è accompagnata da video, mappe e un reading sulle storie dei ragazzi e delle ragazze che hanno intrapreso il viaggio verso l'Europa. Le loro testimonianze sono state raccolte dai giornalisti Valerio Caltaldi e Francesca Mannocchi. Tanti di questi ragazzi, i più fortunati, si trovano nel circuito dell'accoglienza di associazioni come la pratese "Pane e rose", che a partire da agosto 2016 e da una collaborazione con i fotografi del collettivo SooS Chronicles (Filippo Bardazzi e Laura Chiaroni), documenta la vita e la condizione dei richiedenti asilo che rientrano nel progetto "emergenza profughi" all'interno delle strutture gestite dalla Cooperativa: immagini delle attività quotidiane, vite "intime" dei richiedenti asilo e inaccessibili a uno sguardo esterno. Da qui nasce "Qualcosa di familiare". Vite che cambiano, che si incrociano, che mutano dalla partenza all'arrivo. E di flussi parla anche "Fleuves", fiumi, una mostra di illustrazioni, autore Matteo Berton, realizzata in collaborazione con Prato Comics e che rimarrà esposta al Cassero dal 3 al 21 maggio. Immagini fiabesche e colorate destinate a un libro per ragazzi pubblicato in Francia e scritto da Aurélia Coulaty, nel quale si illustrano e si scoprono diciassette fiumi, scelti in base al loro interesse per storia, tradizione, geografia, architettura, vegetazione. (ANSAmed).

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