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Valigie e pacchi in arte che racconta umanità migranti

Mostra "Entire life in a package" di Orna Ben-Ami ad Agrigento

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 26 GEN - Milioni di rifugiati sono milioni di scatole e valigie nelle quali i migranti costretti a lasciare il loro Paese di origine conservano la loro storia, i loro desideri, i loro dolori e le loro speranze di sopravvivere e di avere un futuro. Questi oggetti sono al centro della mostra "Entire life in a package" dell'artista israeliana Orna Ben-Ami, che dopo essere stata esposta a New York, a Ginevra e in Germania, dal 29 gennaio al 18 marzo sarà visitabile nella Valle dei Templi di Agrigento, in Sicilia, regione di attuale approdo di tanti migranti in cerca di futuro in Europa. La mostra siciliana, curata da Ermanno Tedeschi, è stata realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico e l'Ambasciata Israeliana in Italia.

"Sono nata in Israele, ma la mia famiglia è arrivata in Europa molti anni fa, quindi siamo tutti migranti in qualche modo", racconta Orna Ben-Ami ad ANSAmed. "Dopo la morte dei miei genitori, ho trovato alcune scatole con documenti e foto e ho detto a me stessa: un'intera vita in un pacco". Così è nata l'idea del progetto artistico, "perché quell'esperienza mi ha fatto pensare subito alla situazione dei rifugiati di oggi.

Devono mettere tutta la loro vita in un pacco, in una valigia, e partire".

Il progetto è composto da 30 opere formate da sculture metalliche sovrapposte a foto di migrazioni dei fotoreporter della Reuters degli ultimi 20 anni, selezionate tra decine di migliaia di scatti. "Ciò che voglio sottolineare è cosa le persone stanno portando via con sé, i pacchi che contengono il loro passato, le loro speranze, la loro identità", ha spiegato l'artista. Con questo progetto, "quello che ho cercato di trasmettere è di non pensare ai rifugiati come numeri ma come persone". Portare questa mostra in Sicilia "è molto importante, essendo questo luogo l'attuale approdo di molti migranti che cercano di raggiungere l'Europa". 'Entire life in a package' è "il mio piccolo contributo per sensibilizzare il mondo su questa tragedia. Un rifugiato mi ha ringraziato per la mia arte, che ha definito 'un contributo all'umanità'. È un modo artistico per raccontare le loro storie".

Dietro la mostra siciliana "c'è il lavoro dell'ambasciata di Israele, ed è importante far sapere al mondo che gli israeliani si prendono cura di migliaia di migranti". In merito alle recenti misure del governo di Israele volte a espellere i migranti africani dal Paese, "io sono per lasciare che queste persone che si trovano già in Israele possano vivere e rimanere nel Paese, sono splendide persone. Dobbiamo fermare la fuga dai loro Paesi, perché è un problema, ma Israele dovrebbe dare lavoro e una casa a quelli che si trovano già nel Paese".

Ben-Ami sta attualmente lavorando a un altro progetto artistico riguardante la Shoah. "Non metto in collegamento la crisi dei rifugiati e l'Olocausto. Gli ebrei sono morti, nessuno li ha lasciati vivere, mentre spero che il mondo permetta ai rifugiati di vivere e trovare una casa". In un'Europa dove gli estremismi sembrano tornare protagonisti del panorama politico, "spero che le persone abbiano imparato la lezione e che gli estremisti siano allontanati dalla società. La Shoah è stata la peggiore tragedia della Storia e il mondo deve svegliarsi e fermare gli estremisti. Non penso che il fenomeno sia molto diffuso, ma esiste ed è preoccupante".(ANSAmed).

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