(ANSAmed) - IL CAIRO, 27 NOV - Dall'imam salafita al popolare
predicatore moderato. Dopo Sheikh Jackson di Amr Salama, da poco
uscito nelle sale, il Festival del cinema del Cairo (fino al 30
novembre) ripropone il film egiziano Mawlana (The Preacher,
2016) di Magdy Ahmed Ali.
Tratto dal romanzo del giornalista Ibrahim Eissa, il film,
che ha riscosso un grande successo al botteghino, racconta la
storia di un telepredicatore di fama, sheikh Hatem, moderato e
tollerante che apre le menti.
E' giovane, brillante, un grande oratore, e affronta temi
religiosi con intelligenza e ironia. I suoi messaggi sono
chiari. Ha successo, una bella moglie, un figlio, una casa di
lusso. A essere rappresentati sono le relazioni fra
establishment religioso e apparati dello Stato, i media,
l'estremismo, i rapporti con i cristiani e l'intolleranza verso
le altre realtà dell'islam.
Il mentore di sheikh Hatem, infatti, è un maestro sufi. Viene
ucciso insieme ad alcuni membri della sua confraternita,
bruciati nella casa dove si erano riuniti. Il peggio, però,
arriva quando una bomba scoppia in una chiesa copta del Cairo,
città in cui è girato il film. Per fermare l'indignazione dei
cristiani, gli imam incontrano i religiosi copti. L'ultima
predica di Sheikh Hatem è all'interno di una chiesa.
Fatalità, il giorno dopo l'uscita di The Preacher - a
dicembre dello scorso anno - un attacco alla Chiesa di San
Marco, nel quartiere di Abbaseya, al Cairo, provoca la morte di
28 fedeli. Oggi più che mai, The Preacher, che ha provocato
l'irritazione di una certa componente di Al Azhar, massima
istituzione dell'Islam sunnita nel Paese - che avrebbe voluto
impedirne la diffusione - appare di grande attualità.
La sua proiezione è stata bandita in Kuwait e alcuni passaggi
censurati in Libano.
Il trailer https://www.youtube.com/watch?v=5IaKxXC5sgg.
(ANSAmed).
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Cinema: The Preacher, imam moderato divide ancora l'Egitto
A Festival Cairo difficili rapporti tra apparati e religioni