(ANSAmed) - ROMA, 23 NOV - Molta Europa e Nord America, poca
Africa. Più migrazioni e terrorismo, meno periferie, povertà e
carestie. È la fotografia dello stato dell'informazione sugli
esteri nei telegiornali italiani, realizzata nel rapporto
"Illuminare le periferie" realizzato da Cospe, Osservatorio di
Pavia, FNSI e Usigrai.
L'analisi quantitativa e qualitativa dei telegiornali
italiani si riferisce alle edizioni del 'prime time' delle 7
reti generaliste: Tg1, Tg2, Tg3 per le reti Rai; Tg4, Tg5 e
Studio Aperto per le reti Mediaset e il TgLa7 per La7.
Dal documento emerge che contesti e temi legati alle
periferie, geografiche e tematiche, quali povertà, conflitti
endemici, epidemie, nei 5 anni e mezzo analizzati (2012-2017)
sono il fanalino di coda dei sette notiziari nazionali
analizzati, con l'1% di visibilità, qualificandosi dunque come
"gli invisibili" della pagina estera.
Il racconto delle periferie - 338 notizie nel 2014 - è
ulteriormente diminuito negli ultimi anni: 79 notizie dal 2015
al primo semestre del 2017; 24 nel I semestre di quest'anno.
Se alcune periferie sono visibili, lo sono in ragione degli
attentati terroristici. La maggior parte delle poche notizie
sulle periferie si concentra sul continente africano (con il
45%), segue il Centro Sud America (con il 26%) e il mondo in
generale (con il 22%). In oltre 2 anni sono state 26 le notizie
di conflitti endemici e migrazioni forzate; 5 notizie per la
povertà e le carestie.
La visibilità complessiva degli esteri dal 2012 al 2017 è
stata pari al 19%, con un incremento significativo dal 2015 a
oggi, tanto che nel primo semestre del 2017 gli esteri sono
presenti nel 24% dei servizi. Dal 2015 la visibilità degli
esteri ha registrato un incremento significativo, toccando il
punto di massima nel 2016 con 12.476 notizie in un anno, il 40%
in più rispetto al 2014, con una media di 5 notizie al giorno a
telegiornale.
Dal 2015 ad oggi il terrorismo, l'immigrazione e la politica
(spesso quest'ultima legata a questi due temi) costituiscono il
70% dell'agenda degli esteri (rispettivamente 25%, 15% e 30%).
Rispetto alla centralità del terrorismo esiste una correlazione
tra la visibilità degli attentati e la presenza di occidentali,
e tra il luogo in cui avvengono gli attentati e il Paese in cui
si raccontano tali eventi: tanto più è vicino geo-politicamente
il luogo del terrorismo, tanto è maggiore la copertura
mediatica.
Per quanto riguarda il fenomeno migratorio, le notizie nel
2016 sono aumentate di oltre il 70% rispetto al 2014. La genesi
delle migrazioni, le ragioni che spingono le persone a partire o
a scappare, restano però nell'oscurità mediatica.
Sono invece i Paesi del mondo occidentale i protagonisti
dell'agenda degli esteri: il 63% delle notizie riguarda Europa e
Nord America (rispettivamente 43% e 20%). Seguono l'Asia (12%),
il Medioriente (11%); i marginali, cioè l'Africa (9%), e il
Centro-Sud America (5%).
Gli eventi nei notiziari europei che hanno goduto di maggiore
copertura mediatica nel 2016 sono la questione immigrazione, con
la cronaca dei flussi migratori e il dibattito politico sulla
gestione del fenomeno, e gli attentati terroristici nel cuore
dell'Europa. (ANSAmed).
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Media: periferie del mondo sono 'fanalino coda' tg italiani
Rapporto, poca informazione su Africa e ragioni flussi migratori