(ANSAmed) - KUWAIT CITY, 17 NOV - Le sonorità malinconiche
dell'oud - il classico 'mandolone' arabo - e quelle più vivaci
della chitarra, della fisarmonica, delle tastiere e dei drums
accompagnano la voce di Nabil Salameh che miscela canzoni in
arabo, inglese e francese nella serata inaugurale del grande e
moderno teatro dell'università americana del Medio Oriente
(Aum), a Kuwait City.
Radiodervish, il complesso di musicisti italiani guidati dal
vocalist libanese, che si esibisce, partecipa alla Settimana
Italiana di Cultura in Kuwait della quale ha aperto le
manifestazioni con un concerto molto applaudito in un altro
teatro della città orientale.
"Il mix linguistico e le nostre sonorità - spiega Nabil alle
studentesse velate e agli studenti (molti in galabeya) che
affollano il teatro in due settori separati della stessa enorme
sala - nascono dal desiderio di creare un ponte tra culture
diverse, evidenziare gli elementi che ci uniscono rispetto a
quelli che ci dividono, lavorare insieme per un mondo meno
dilaniato da tensioni e incomprensioni".
Applausi, fischi di entusiasmo, e perfino un ringraziamento a
scena aperta di un giovane che sale sul palcoscenico all'
improvviso e chiede il microfono al cantante, sembrano
sottolineare l'interesse per una musica insolita e
caratterizzata da suoni insieme antichi e moderni.
Nata a Bari nel '97, Radiodervish celebrerà i suoi
vent'anni con un concerto al teatro Petruzzelli il 10 aprile,
raccontano Salameh ed il cofondatore, Michele Lobaccaro, mentre
il 4 febbraio, sempre in Puglia, ripresenteranno ''Le mille e
una notte'', uno spettacolo realizzato con il Teatro delle Ombre
di Silvio Gioia.
Nel patrimonio del gruppo, tutto mirato a realizzare
collegamenti ideali per un 'Cantautorato mediterraneo' - quanto
mai opportuno in un momento segnato dalle tante sciagure dei
migranti - un cd con Franco Battiato (Amara terra mia), lo
spettacolo ''In search of Simurgh'' (ispirato alle poesie del
mistico sufi persiano Gialal al Rumi, una serata con l'attore
Giuseppe Battiston, concerti a Beirut, a Bruxelles, ad Atene,
all'Olympia di Parigi, all'Opera House del Cairo.
In Bandervish hanno tentato anche il singolare esperimento
musicale di miscelare suoni delle processioni pugliesi con i
canti sufi delle strade di Gerusalemme e Beirut e citazioni da
Ennio Morricone e dall''usignolo' egiziano, Oum Khalsoum,
un'istituzione canora per il mondo arabo.
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Musica: Radiodervish in concerto in Kuwait
In aprile festeggiano 20 anni