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Tunisia: direttore museo Bardo, cultura utile a dialogo

'Purtroppo è stato abbandonato da tutti'

Redazione Ansa

PALERMO - "La cultura è un fertilizzante per il dialogo: abbiamo visto i terroristi attaccare le opere d'arte, come a Palmira, non ce lo aspettavamo, sono entrati in un luogo come il Bardo che per me è un santuario da rispettare, e lo hanno fatto con una pretesa religiosa. Ma dove c'è estremismo c'è ignoranza, perché l'estremismo è il rifiuto dell'altro, e la cultura deve essere il mezzo per combattere ignoranza ed estremismo". Cosi Moncef Ben Moussa, direttore del museo del Bardo di Tunisi, nel suo intervento a Palermo per il programma culturale "Italia, culture, Mediterraneo", che la Farnesina realizzerà nel 2018 nei Paesi dell'area del Medio Oriente e del Nord Africa.

"Il museo del Bardo - ha proseguito - è il simbolo di una diversità necessaria, simbolo di arricchimento di identità, per questo è stato attaccato dai terroristi. Quando mi sono trovato a girare per gli spazi del museo, nelle prime settimane dopo l'attacco, e vedevo qualcuno, il mio istinto mi diceva che si doveva trattare di un italiano, ed era cosi. Gli italiani sono andati oltre quello che è successo, non hanno visto nel museo del Bardo un luogo pericoloso, ma il simbolo di un'identità attaccata, dai nemici dei nostri valori e della nostra cultura", ha aggiunto Ben Moussa. Osservando però che "purtroppo il museo è stato abbandonato da tutti". 

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