(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 12 OTT - La crisi catalana non risparmia
il mondo della cultura. E' stata accolta ieri sera tra applausi
e raffiche di fischi la prima di 'Carmen', con la direzione
scenica di Callixto Bieito, in programma fino al 18 novembre al
Teatro Real di Madrid, in una versione in cui erano state
cambiate due scene offensive per la bandiera nazionale.
Con la direzione musicale di Marc Piollet del coro e
dell'orchestra titolari del Real, l'opera di Bizet è stata
preceduta dalle polemiche sostituzioni di due scene "per senso
di responsabilità", su iniziativa dello stesso Callixto Bieito,
come ha spiegato nel corso della presentazione ai media il
direttore artistico del Teatro Real, il catalano Joan Matabosch.
L'autocensura per evitare di ferire sensibilità, nelle scene in
cui la 'rojoigualda', la bandiera spagnola, era utilizzata come
tovaglia, strofinaccio,'muleta' agitata davanti al toro nella
corrida, e anche per pulire parti intime.
E per impedire che fosse recepito dal pubblico come
vilipendio, nella delicata congiuntura aperta dal processo
secessionista in Catalogna, che ha risvegliato nel resto della
Spagna un forte sentimento nazionalista. "Non ci saranno
vessazioni alla bandiera spagnola", il commento del portavoce
della Comunità di Madrid, a guida del Partido Popular, Angel
Garrido, dopo l'introduzione dei correttivi alle controverse
scene. Che, tuttavia, non hanno convinto alcuni dei
patrocinatori del Teatro Real, come Endesa, che per la prima
volta avrebbe deciso di ritirare le sovvenzioni alla produzione,
secondo quanto riferisce la stampa di Madrid.
Ma la versione del drammaturgo spagnolo, attuale direttore
del Teatro Arriaga di Bilbao, non è nuova alle polemiche.
Presentata in prima assoluta nel 1999 al Festival di Peralada,
la Carmen di Bieto, durante la rappresentazione a Parigi,
nell'aprile scorso, aveva provocato un'interpellanza
parlamentare dell'ex ministro degli esteri, José Manuel
Garcia-Margallo, e un'accesa controversia a margine delle
valutazioni puramente artistiche.
Ambientato da Bizet nell'adattamento dell'omonima opera di
Prosper Marimee nella Siviglia del 1820, il dramma, pieno di
luoghi comuni dell'epoca, è trasferito da Callixto Bieito nella
Ceuta - l'enclave spagnola in Marocco - del 1970, fra soldati
della Legione iberica, contrabbandieri, toreri, sfruttatori dal
look trash, e un enorme toro di Osborne, la siluette nera
stilizzata simbolo del marchio Spagna, che finisce con
l'abbattersi sullo scenario.
Nonostante la commemorazione dei 20 anni dalla riapertura del
Teatro Real, la prima è stata disertata da autorità ed esponenti
del mondo della politica. L'attenzione generale era infatti
concentrata sul vicino Congresso dei deputati, dove era in corso
ieri pomeriggio il dibattito sulla grave crisi catalana e le
misure adottate dal governo di Mariano Rajoy per frenare
l'annunciata dichiarazione di indipendenza da parte del governo
della Generalitat. (ANSAmed).
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Carmen fischiata al Real, irrita difensori bandiera spagnola
La crisi indipendentista catalana non risparmia la cultura