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Tunisia: un ponte per la Sicilia, lanciato concorso TUNeIT

Isola artificiale prima prova idee per ingegneri ed architetti

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 19 SET - Si chiama TUNeIT, un ponte di 140 km che collega la penisola tunisina del Cap Bon alla Sicilia e allo stretto di Messina e che poggia su 4 isole artificiali. E' il progetto più ambizioso dell'ingegnere Enzo Siviero, vice presidente di Rmei (Réseau Méditerranéen des Ecoles d'Ingénieurs di Marsiglia) e Rettore dell'università ECampus, insignito del premio Al Idrisi nel 2015.

Ingegnere soprannominato "il poeta dei ponti" per la sua predilezione poetica, che da mesi punta tutto proprio sulla possibilità di far diventare il suo ambizioso progetto realtà. Si tratta di un'opera faraonica dal costo esorbitante di 100 miliardi di euro che si basa però, sostiene Siviero, su soluzioni tecniche già esistenti che potrebbero essere realizzate davvero nel caso in cui venissero reperiti i fondi.

E ora da Tunisi, presso la sede dell'Ordine degli ingegneri tunisini, "il poeta dei ponti", insieme a numerosi partner istituzionali e non dei paesi del Mediterraneo, lancia un concorso di idee riservato a laureati e studenti in ingegneria e architettura che riguarda in questa prima fase l'isola artificiale.

Ne sono previste quattro, spiega Siviero ad ANSAmed, quindi i candidati possono sbizzarrirsi sul piano dell'ingegneria civile, come costruirla e come gestirla, e su quello dell'ingegneria industriale. L'intento è infatti di farne, dice, "un luogo delle energie alternative, sostenibili, del ciclo dei rifiuti e su quello dell'architettura pura o planning, perché una di queste isole vorremmo dedicarla al resort piuttosto che ad un centro di ricerca internazionale". L'intenzione è di lanciare ogni anno un concorso di idee sui vari temi in modo da aver un piano complessivo nel giro di tre-quattro anni. "La prossima volta il tema sarà quello della logistica, dei trasporti e della sicurezza - prosegue -. Noi vorremmo convincere il mondo mediterraneo che su un'operazione come questa vale la pena di investire, perché se lasciamo che la Via della Seta vada a finire a Nord, tutta la parte a Sud rimarrà tagliata fuori". L'iniziativa è supportata, tra gli altri da Eamc (Engineering Associations of Mediterranean Countries), Pam (Parliament Assembly of Mediterranean), The Schiller Institute, Ministero dello Sviluppo Economico, Fondazione Craxi, Università La Sapienza di Roma, Ensit, Federarchitetti, Sistemi Urbani del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. (ANSAmed).

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