(ANSAmed) - ROMA, 15 SET - A soli dieci anni, venne rapito
dai pirati barbareschi e portato ad Algeri dove fu comprato al
mercato degli schiavi da un rais. Nel tempo, il suo coraggio, lo
portò a diventare un corsaro, capo della corporazione dei raìs,
grande ammiraglio della flotta navale di Algeri e infine Pascià.
E' la storia di Alì Piccinin, nato a Massa attorno al 1570,
ricordato ieri pomeriggio all'ambasciata d'Algeria a Roma nel
corso della presentazione del romanzo a lui dedicato nel 2015 da
Riccardo Nicolai, 'Alì Piccinin. Un mortegiano pascià di Algeri'
(Feltrinelli) da cui è stata poi tratta una pièce teatrale. Un
uomo dal grande coraggio, convertitosi all'islam, che per amore
fece erigere ad Algeri una moschea che ancora oggi porta il suo
nome, per conquistare il cuore della sua amatissima Lallahoum,
figlia del sultano di Koukou.
La sua storia, ha detto l'ambasciatore algerino, Abdelhamid
Senouci Bereksi, testimonia i legami storici e culturali che
esistono tra le due rive del Mediterraneo e tra l'Algeria e
l'Italia. (ANSAmed).
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Cultura: la storia di Ali Piccinin, da Massa a Pascià Algeri
All'ambasciata d'Algeria a Roma il romanzo di Riccardo Nicolai