(di Angela Majoli)
(ANSAmed) - ROMA, 21 AGO - La sorpresa è nei sotterranei,
dove la più antica rotatoria del mondo smistava i carri che
trasportavano le tonnellate di legna da bruciare in enormi forni
per garantire l'acqua calda e lo sferragliare si mescolava
all'andirivieni frenetico di centinaia di schiavi, sotto gli
occhi dei supervisori che controllavano il 'traffico'. Ma anche
nel mitreo, dove il misterioso culto di origine orientale
culminava probabilmente nell'uccisione del toro, il cui sangue
'battezzava' gli adepti. Benvenuti nei segreti delle Terme di
Caracalla, uno dei più grandi impianti termali dell'antichità,
che dal 18 agosto al 3 ottobre sono accessibili di notte, con
visite guidate organizzate dalla soprintendenza speciale di Roma
con Electa.
Nelle viscere del monumento, nel dedalo delle gallerie era il
cuore pulsante di un edificio sorprendente per le dimensioni e
la modernità del progetto, in grado di gestire, attraverso una
struttura simmetrica, un afflusso di sei-ottomila persone al
giorno. Si entrava con pochi spiccioli, plebei in cerca di svago
o di un bagno ristoratore e patrizi che sfruttavano le terme
come luogo di 'pubbliche relazioni'. Gli uomini erano separati
dalle donne, anche se già Cicerone lamentava una certa
promiscuità in luoghi del genere. Ci si svestiva negli
spogliatoi - dove ben presto, contro il fenomeno dei 'fures
balneari', ladri specializzati, fu necessario mettere dei
custodi - e, indossati mini tuniche (le donne) o costumi
fascianti (gli uomini) che non impacciavano i movimenti, si
entrava nell'enorme palestra, decorata con mosaici, marmi,
statue a testimoniare la grandiosità dell'impero: i passatempi
più diffusi erano i giochi e la lotta, sotto lo sguardo di
schiavi-trainer pronti a dare consigli. Il viaggio ideale
prosegue con i bagni nel calidarium, nel tepidarium e nel
frigidarium, con diverse vasche fredde, e infine con la natatio,
la piscina di dimensioni olimpioniche pressoché perfette, 50
metri x 22, unico ambiente completamente scoperto delle terme. I
portici permettevano infatti di non bagnarsi in caso di pioggia
e per chi volesse curare anche la mente c'erano a disposizione
due biblioteche.
La visita si completa nell'ipogeo: si scoprono la Mela
reintegrata di Pistoletto, in marmo di Carrara (collocata nel
2012 proprio al centro della 'rotatoria'), capitelli maestosi
delle colonne e frammenti di statue che decoravano gli ambienti
sovrastanti e soprattutto il mitreo. Qui, in una Roma dominata
da un imperatore di origini africane come Caracalla, figlio di
madre siriana, si praticava il culto del dio Mitra, in un
ambiente simile a una grotta in cui le poche tracce di affreschi
lasciano intravedere appena le fattezze della divinità. Ai lati,
le panche per sedersi; al centro, la 'fossa sanguinis' dove
probabilmente, in omaggio al dio 'tauroctonos', veniva
sacrificato il toro. E il suo sangue equivaleva a una sorta di
battesimo per gli 'iniziati' posti al di sotto di una grata, in
un mix di rituali che coinvolgevano anche il culto di Serapide e
di Attis: un aspetto che non deve stupire in un impero che fece
della contaminazione tra culture una delle ragioni della sua
forza e della sua longevità. (ANSAmed).
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Misteri e sorprese, il fascino notturno di Caracalla
Visite guidate nelle terme e nell'ipogeo fino al 3 ottobre