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Migranti: gli italiani nella Tunisia francese dei primi '900

Un incontro per ricordare questa esperienza migratoria

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 18 LUG - Il Mediterraneo, da sempre spazio di migrazioni e luogo di contatto fra vari popoli e civiltà, un secolo fa era attraversato da una corrente migratoria di senso opposto rispetto a quella a cui oggi siamo ormai abituati vedere nelle cronache dei telegiornali. Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, nel pieno del colonialismo europeo in Africa, un importante flusso migratorio dalla Sicilia, dall'Italia meridionale e dalla Sardegna si riversò sulla Tunisia, allora Protettorato francese. Della storia di questa singolare esperienza migratoria parlerà il 19 luglio presso la sede di Tunisi del Centro per gli Studi del Medio Oriente (Cmes) della prestigiosa Università statunitense di Harvard, Gabriele Montalbano, dottorando a Parigi e a Siena, in un incontro aperto al pubblico e co-organizzato dal Centre d'Études Maghrebines di Tunisi.

Intercolonial Connections: The Italian Community of French Tunisia from Libyan Colonial Ambitions to First World War", il titolo completo della presentazione di Montalbano, che ha vissuto a lungo in Tunisia per la sua ricerca, che indagherà inoltre il rapporto di questi migranti con il loro luogo d'origine e quello d'accoglienza oltre che le dinamiche sociali interne al gruppo degli emigrati italiani. Verso gli anni '10 del Novecento si calcola vi fossero quasi centomila italiani in Tunisia, un numero maggiore di quello dei cittadini francesi. Le attività lavorative svolte da questi emigrati italiani, per lo più «migranti economici» secondo la definizione odierna, riguardavano principalmente i settori dell'agricoltura, dell'edilizia, della pesca e dell'industria mineraria. Una storia poco conosciuta in generale che merita però un approfondimento anche alla luce delle odierne vicende che vedono coinvolti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

(ANSAmed).

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