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A Tunisi focus sulla letteratura migrante del Mediterraneo

Presentato ultimo volume di Vittorio Valentino

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 13 GIU - Fornire un panorama letterario mediterraneo attuale esplorando le opere di quegli scrittori che vivono o hanno vissuto l'esperienza della migrazione e dell'interculturalità. Questo il principale obiettivo della ricerca svolta da Vittorio Valentino, Maître Assistant in Italianistica all'Università de la Manouba di Tunisi, nel suo ultimo libro "Le panorama littéraire méditerranéen entre migrations et engagement (1950-2013)" presentato recentemente presso la storica sede della Dante Alighieri di Tunisi. I campi di studio prediletti di Valentino, napoletano laureatosi in Francia, sono del resto legati al destino del Sud, a quello dei suoi migranti, scrittori e non, alla letteratura al femminile e al postcolonialismo, come testimoniano diversi studi e pubblicazioni da lui compiuti su autori come Erri De Luca, Amara Lakhous, Igiaba Scego o Carmine Abate. Nel mio volume, spiega Valentino ad ANSAmed, viene inizialmente esplorato il concetto d'appartenenza allo spazio mediterraneo e il suo ruolo di "matrice di civiltà", partendo da un approccio filosofico greco, fino ad arrivare all'immagine che acquisisce il bacino mediterraneo nel XIX e XX secolo. Attraverso la letteratura migrante viene evocato lo stato attuale degli scambi mediterranei sul piano culturale, geopolitico e sociale, con un'attenzione particolare alla migrazione irregolare e alle sue tragedie. Lo scopo, prosegue Valentino, è quello di ribadire l'importanza di questa letteratura di incontro, che funge da unità di misura per comprendere lo stato degli scambi e delle evoluzioni che si svolgono in questo spazio. All'interno del testo il bisogno di esplorazione passa attraverso l'analisi delle letteratura italofona e di quella francofona, analizzato su diverse generazioni, le quali ci servono da modello per esplorare la scrittura legata anche alle colonizzazioni e alle decolonizzazioni, al fine di comprendere le trasformazioni di questo spazio. Dalla grande influenza della lingua francese presso gli scrittori maghrebini sotto la colonizzazione francese, che sfocia nella letteratura generazionale "beure", si arriva alla situazione italiana dove, l'apparizione di una generazione di scrittori migranti impegnati a raccontare l'incontro, ci dà la visione concreta del fenomeno recente al quale è confrontato il paese. Quella di un passaggio epocale, da paese di emigrazione a paese di passaggio o di accoglienza di migliaia di migranti, con le relative difficoltà di gestione e i mutamenti che avvengono nello spazio sociale nazionale. Mentre gli scrittori stranieri in Italia scelgono l'italiano per descrivere la propria avventura migratoria, alcuni scrittori italiani inseriscono il migrante all'interno delle loro storie, spesso in opere di grande diffusione, facendone un personaggio che rispecchia i cambiamenti di una società italiana in piena trasformazione. Da questa analisi emerge che il Mediterraneo risulta essere uno spazio come nessun altro, esemplare dal punto di vista relazionale e dalle straordinarie contraddizioni, nel quale però vicinanza e diversità sfociano in incontri di inestimabile ricchezza, conclude Valentino. (ANSAmed) Leggi l'articolo completo su ANSA.it