(ANSAmed) - ROMA, 5 GIU - Oggi il nome di Palmira è noto in
tutto il mondo a causa delle devastazioni compiute dai miliziani
dell'Isis e per il brutale omicidio dello storico custode del
sito, l'archeologo siriano Khaled al-As'ad. I media hanno
raccontato Palmira per la sua bellezza sfregiata, elevandola a
luogo-simbolo dei danni inflitti al patrimonio culturale da
guerre e conflitti, o dal terrore fondamentalista.
"Ma Palmira non merita di essere ricordata solo per lo
scempio che ha subito. Ha storie straordinarie da raccontare. Ed
è importante ascoltarle, conservare e proteggere le splendide
memorie del passato", spiega la professoressa Maria Teresa
Grassi docente presso l'Università degli Studi di Milano,
archeologa e responsabile per l'Italia del sito di Palmira,
autrice del volume "Palmira. Storie straordinarie dell'antica
metropoli d'Oriente" (Edizioni Terra Santa, pp. 160, 16.00
euro).
Per secoli, la città di Palmira è stata luogo d'incontro tra
Oriente e Occidente. La sua storia inizia duemila anni prima
della nascita di Cristo, ma è solo dal III secolo a.C. che
inizia a sorgere un vero e proprio centro abitato. Il momento di
massimo sviluppo della città si registra tra il I e il III
secolo d.C. in piena età imperiale romana, quando il centro
abitato diventa una vera e propria metropoli. Splendidi palazzi
e monumenti celebrano la ricchezza e la prosperità dei signori
di Palmira che hanno preso il controllo di buona parte del
commercio tra Oriente e Occidente. Tra Cina, India, Arabia e
Roma. Nel Settecento, la città entra nell'immaginario collettivo
occidentale come meta esotica e affascinante, pericolosa e
intrigante. I racconti di viaggio e le stampe che raffigurano le
sue maestose rovine (tra cui quelle dell'italiano Borra)
esercitano un grande fascino in Europa, attirando viaggiatori ed
esploratori per tutto il XVII e XIX secolo.
La storia di questa città affascinante e misteriosa viene
raccontata con passione da Maria Teresa Grassi, che proprio con
Khaled al-As'ad, uno dei massimi esperti di Palmira fino al
barbaro omicidio del 2015, ha collaborato strettamente. Un
racconto appassionante che permette d'immergersi tra colonne e
antichi monumenti. Alla scoperta delle storie dei mercanti che
fecero la fortuna della città e della vicenda di Zenobia, vera
"regina del deserto", che accarezzò il sogno di creare un Impero
d'Oriente rivaleggiando con Roma. Nel Novecento hanno poi inizio
gli studi e le ricerche nel sito, gli scavi e i lavori di
restauro che hanno consegnato all'umanità un patrimonio
inestimabile che dal 1980 è sotto la tutela dell'Unesco.
Le distruzioni perpetrate dai miliziani dell'Isis (sono stati
demoliti i templi di Bal e di Balshamin, l'Arco monumentale
sulla grande via colonnata e alcune tombe, mentre sono stati
danneggiato il Tetrapilo e il teatro) hanno fatto conoscere a
tutto il mondo la città di Palmira. Oggi studiosi e archeologi
devono affrontare le nuove sfide legate al restauro e alla
possibile ricostruzione dei monumenti distrutti. (ANSAmed).
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Siria: alla scoperta di Palmira,regina 'sfregiata' d'Oriente
Esce libro archeologa Grassi, responsabile del sito per l'Italia