(ANSAmed) - ROMA, 23 mag - La creatività dei bambini si
unisce alla cronaca e alle testimonianze di vita, in un libro di
storie a cavallo tra finzione e realtà per sensibilizzare i più
giovani sulle migrazioni. Così è nato "Nel mio Paese c'era la
guerra", un'opera che raccoglie le storie scritte dai ragazzi
della scuola media Renato Villoresi di Roma durante un
laboratorio di scrittura "Come le rondini" sul tema dei
migranti.
Circa 150 studenti per storie collettive
Il progetto, finanziato dai genitori degli studenti, è iniziato
a ottobre 2016 e ha coinvolto circa 150 studenti. "Sono storie
collettive", ha spiegato ad Ansamed Dario Amadei, curatore del
laboratorio insieme a Elena Sbaraglia. "All'inizio ero
preoccupato per il tema complesso da affrontare con gli
studenti, ma i ragazzi hanno lavorato benissimo, ci hanno messo
l'empatia e si sono messi dalla parte dei migranti". Partendo da
fatti di cronaca e testimonianze dirette di rifugiati, "i
ragazzi hanno immaginato le storie di cosa è accaduto nel
dettaglio", e leggendo le opere, "sono rimasto colpito, li ho
trovati commoventi". Racconti "di qualità", tanto che l'editrice
Graphofeel le ha fatte diventare un libro. "I partecipanti hanno
affrontato con maturità questo laboratorio" ha aggiunto Elena
Sbaraglia. "Dando gli stimoli giusti si lavora bene, e i ragazzi
sono in grado di trasmettere molto".
Storie per dar voce ai sentimenti
La storia di London Jack, il gabbiano "nero" costretto ad
abbandonare il suo porto sicuro. Quella di Ahmed e della
speranza che gli dà la panetteria simbolo del suo quartiere
martoriato dalla guerra. Racconti di viaggi via terra o via
mare, storie di adulti, giovani, bambini. Questo progetto "ha
reso la classe molto unita", ha detto Gabriele, uno degli
studenti del laboratorio, nel corso della presentazione del
libro a Roma. Le storie che i migranti hanno raccontato ai
ragazzi durante il progetto "sono simili a quelle che ci
raccontano in tv, ma sentite di persona ha un effetto molto
diverso", ha aggiunto Matteo. Grazie a questo lavoro "siamo
riusciti a dar voce a emozioni e sentimenti che continuiamo a
provare giorno dopo giorno sentendo le storie dei ragazzi
migranti", ha detto Maria Stella. Per il progetto, la scuola ha
ricevuto una medaglia della Presidenza della Repubblica, e
alcuni ragazzi incontreranno il Papa mercoledì per consegnargli
il libro. "Grazie ai ragazzi abbiamo scritto una bella pagina
della scuola italiana, seppure con poche risorse", ha detto la
professoressa Costanza Porro, coordinatrice del progetto.
"Questa iniziativa deve essere un punto di partenza per portare
avanti una buona pratica".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it
Scrittura creativa per parlare di migranti con studenti
Il libro "Nel mio Paese c'era la guerra" con storie dei ragazzi