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Pasqua: oltre un milione migranti rumeni celebrano in Italia

Festa in oltre 300 luoghi di culto sparsi in tutto il Paese

Redazione Ansa

(di Elisa Pinna) (ANSAmed) - Roma, 14 apr - In questi giorni, lunghe file di pellegrini si inerpicano su una collina coltivata a vite, alla periferia di Roma dove sorge la Diocesi ortodossa rumena in Italia. Uomini, donne e bambini pregano, baciano le icone nella piccola chiesa, si confessano e partecipano ai riti della Pasqua, che rappresenta non solo la "Festa delle feste" e la "Solennità delle solennità"nella liturgia orientale, ma anche un momento di profonda identità collettiva per la più numerosa comunità di migranti presenti in Italia, circa un milione e 400 mila rumeni. Si tratta di oltre il 40% di tutti gli emigrati rumeni nell'Unione Europea. Quest'anno poi, la Pasqua ortodossa coincide con quella cattolica, consentendo ai rumeni di vivere la loro festa con ancora maggiore intensità. I migranti rumeni in Italia lavorano sopratutto nell'edilizia o come badanti. Le parrocchie rumene - spiega all'ANSA il vescovo Siluan - rappresentano per i migranti il principale punto di riferimento: 'in chiesa cercano la loro tradizione , la loro spiritualità, le loro radici e, spesso, anche un aiuto per trovare lavoro o un posto dove mangiare, se ancora non sono riusciti a sistemarsi'. I numeri ufficiali parlano di circa 1 milione e 100 mila rumeni, tuttavia - afferma il vescovo - "ci sono tanti rumeni che si trovano in Italia per lavori stagionali, altri che provengono dalla Repubblica Moldava e dai confini con l'Ucraina. In tutto, credo che siamo più di un milione e 400 mila". La diocesi, quando fu creata nel 2008, coordinava circa 90 parrocchie. Oggi sono 235, più altre 100 'filiali' minori in piccoli villaggi.

Quella rumena è una comunità in continua crescita. "Negli ultimi sei anni abbiamo avuto una media di diecimila battesimi", spiega il vescovo titolare della comunità in Italia. Nella notte tra il sabato e la domenica di Pasqua, quattro-cinque mila persone si assiepano lungo la collina della Diocesi a Roma. E' il momento del 'fuoco sacro', simbolo della luce e della risurrezione, che - nell'oscurità totale - dall'altare passa di candela in candela e si propaga come un'onda luminosa tra i fedeli. E' la "fiamma che illumina le tenebre", spiega Siluan. "Per noi la Pasqua è il fondamento della nostra vita cristiana, la resurrezione del Signore è il rinnovamento della nostra fede, del nostro impegno e dell'universo intero". All'alba della domenica vengono benedetti i cibi preparati dalle famiglie. La festa dura tutta la giornate e si ripete, con altre migliaia di persone, anche la domenica successiva, il 23 aprile, che - nel calendario ortodosso - corrisponde alla Pasquetta occidentale. In tutta Italia circa 350 sacerdoti rumeni celebrano in contemporanea i riti pasquali per i loro connazionali. (ANSAmed).

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