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Studenti italiani insegnano cucina mediterranea ai migranti

"Cibo,integrazione e solidarietà" in una scuola superiore a Roma

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 31 MAR - Gli studenti di un istituto italiano di scuola superiore diventano insegnanti in un corso di cucina mediterranea per immigrati. L'iniziativa dal titolo "Cibo, integrazione e solidarietà" è realizzata dall'istituto di scuola superiore "Vincenzo Gioberti" di Roma, le Associazioni cristiani lavoratori italiani ACLI di Roma, il Municipio I Centro della capitale italiana e la Fondazione Cattolica assicurazioni.

L'istituto superiore ha selezionato 8 ragazzi tra quelli che hanno dimostrato più attitudine all'iniziativa dopo alcuni incontri di sensibilizzazione sul volontariato. Sono loro che, insieme ai docenti della scuola, faranno da tutor agli allievi del corso gratuito, 15 immigrati. Le iscrizioni dei partecipanti al corso erano a numero chiuso e le selezioni si sono basate sulla valutazione della conoscenza dell'italiano e sulla esperienza precendente. "Quando ce l'hanno proposto, questo progetto sembrava veramente difficile da realizzare, ma la nostra volontà è forte", racconta Carla Parolari, preside dell'istituto di scuola superiore. "Volevamo dare ai nostri ragazzi un'opportunità di incontro con altre culture". L'idea di far lavorare come tutor i ragazzi "è una buona opportunità: i ragazzi accompagnano persone più grandi di loro in una esperienza che li condurrà a un lavoro: un altro punto di vista di qualcosa che loro vivono come studenti".

Questo progetto "ha una forte valenza educativa", spiega Lidia Borzì, presidente delle ACLI Roma e provincia. "Abbiamo stretto un'alleanza tra scuola, municipio e associazioni per dare risposte di integrazione ed elaborare una buona pratica che possa trovare maggiore diffusione". L'iniziativa ha l'obiettivo "innanzitutto di sensibilizzare i ragazzi al volontariato e al sociale. L'altro passo è stato quello di lavorare sull'empowerment dei giovani, responsabilizzandoli. Infine molto importante il tema dell'integrazione, che deve passare attraverso la dignità della persona". Lo strumento principe per l'integrazione, secondo gli organizzatori, è "il lavoro degno.

Noi stiamo portando avanti una battaglia per aiutare i migranti a professionalizzarsi. Dare a queste persone un'occasione per imparare la cucina mediterranea ci sembrava un buon modo per migliorare la loro situazione lavorativa", sottolinea Borzì.

All'interno dell'iniziativa, il 30 maggio ci sarà un evento con chef stellati, show cooking e la presentazione di una pubblicazione di ricette che raccoglieranno i ragazzi, su cibo povero, sano, e con ricette tipiche dei paesi di provenienza degli allievi. "La cucina è luogo di incontro e di costruzione delle relazioni. Un immigrato che arriva nel nostro Paese non deve essere assistito, deve fare un percorso di inclusione attiva", conclude Borzì.(ANSAmed).

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