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Figlia Khaled Asaad,Italia partecipi a ricostruzione Palmira

Fayrouz, ho visto ignoranza dell'Isis, cultura aiuta la pace

Redazione Ansa

NAPOLI - "Spero che l'Italia partecipi e sia protagonista nel restauro del sito archeologico di Palmira per farlo rivivere com'era prima". Questo l'auspicio espresso da Fayrouz Asaad, figlia di Khaled Asaad, l'ultimo direttore del museo di Palmira, in Siria, ucciso dall'Isis nell'agosto 2015, prima che gli estremisti islamici distruggessero il sito archeologico. La donna, archeologa anch'essa e che vive da un anno e mezzo a Berlino, è ospite in questi giorni della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum che oggi ha ospitato la tavola rotonda 'United heritage for Palmira'. Al centro della discussione c'è stata l'ipotesi di ricostruzione del sito, ora liberato dall'Isis e che è stato evidenziato anche da Francesco Rutelli, ex ministro dei beni culturali e attuale presidente dell'Associazione 'Incontro di Civiltà'. "L'Italia - ha detto Fayrouz - è famosa in tutti il mondo per gli esperti di antichità e gli archeologi. In più la relazione tra Palmira e Roma esiste da sempre, c'è un legame fortissimo tra i monumenti di entrambe le città e di certo non posso dimenticare quello che gli imperatori romani hanno fatto per Palmira. Per questo è così importante che l'Italia sia protagonista del progetto di ricostruzione". Fayrouz Asaad ha ricordato la figura di suo padre, alla cui memoria la Borsa di Paestum già dalla scorsa edizione dedica un premio Internazionale per siti archeologici: "Mio padre è stato ucciso - ha raccontato - come hanno visto tutti e mi consola solo il fatto che l'Isis abbia distrutto i monumenti per i quali lui ha lavorato per tutta la vita, solo dopo la sua morte.
Almeno gli è stata risparmiata questa sofferenza. Quando è stato ucciso credevo che non lo avrei più rivisto, ma ora vedo la sua anima ogni volta che viene ricordato in occasioni come queste".
Tornando all'ipotesi di ricostruzione delle rovine, l'archeologa siriana ha sottolineato l'importanza del patrimonio culturale, spiegando come spesso la cultura può portare alla pace più di quanto possano fare la politica o l'economia: "Se percorri la strada della cultura e della conoscenza - ha detto Fayrouz Asaad - alla fine trovi la strada della pace perché solo così puoi davvero aprire il dialogo tra le persone. E lo dico con la consapevolezza di aver visto con i miei occhi l'ignoranza dell'Isis e di quello che hanno fatto a Palmira. La cultura è la base del dialogo necessario per la pace". Al termine dell'incontro è intervenuto anche Mohammed Saleh, ultimo direttore per il turismo di Palmira: "Dobbiamo lavorare per restaurare il sito e per ricostruire la memoria dei bambini della città, che hanno visto il sangue per terra e hanno sentito arrivare le bombe. Ricostruire la loro cultura vuol dire ricostruire il loro futuro". Nel corso della tavola rotonda la rivista specializzata Archeo ha annunciato che verrà tradotta in italiano, con il patrocinio dell'Unesco, la guida al sito archeologico di Palmira scritta proprio da Khaled Assad.

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