(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 20 0TT - E' in qualche modo
un'epoca che si chiude, anche se non è detto che in futuro le
cose non possano nuovamente cambiare. Dopo aver rinunciato a
vivere nell'appartamento pontificio in Vaticano, papa Francesco
rinuncia anche alla residenza estiva di Castel Gandolfo, dove
nell'arco del suo pontificato non ha mai soggiornato preferendo
passare i suoi periodi di riposo, anche nella calda stagione,
nel residence vaticano di Casa Santa Marta. L'appartamento
papale della villa sul lago di Albano, per volontà dello stesso
Pontefice, viene quindi aperto ai visitatori, diventando a tutti
gli effetti un museo come il resto del Palazzo Apostolico di
Castel Gandolfo, già visitabile da oltre un anno.
L'anteprima di questa storica novità è in programma questo
venerdì, quando alle 10.00, nella cittadina sui Colli Albani da
secoli diventata la meta estiva dei Papi, è prevista
l'inaugurazione dell'Appartamento Pontificio aperto al pubblico.
Interverranno il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci,
quello delle Ville Pontificie Osvaldo Gianoli, e il curatore del
sito, Sandro Barbagallo. Alle 11.00 ci sarà la visita delle sale
dell'Appartamento riservata alla stampa e a un primo gruppo
ristretto, seguita alle 12.00 da un concerto-evento di musica
popolare cinese, "La bellezza ci unisce", con la partecipazione
del maestro Cui Zimo, nel cortile del Palazzo Apostolico, segno
questo anche della stagione di diplomazia tramite i rapporti
culturali che intercorre tra Vaticano e Cina.
La nuova situazione non implica mutamenti nell'allestimento
dell'Appartamento, rimasto a disposizione dei Pontefici fin dal
Seicento, salvo essere disertato negli anni post-unitari e fino
al Trattato Lateranense, quindi dal 1870 a fine anni Venti. Dopo
essere stata utilizzata assiduamente, d'estate e non solo, dai
papi Montini (che vi morì, come anche Pio XII), Wojtyla e
Ratzinger, Bergoglio non ha mai speso i suoi giorni di riposo
nella residenza di Castel Gandolfo, dove l'anno scorso ha invece
nuovamente trascorso un paio di settimane il Papa emerito
Benedetto XVI, senza però ripetere il soggiorno quest'estate.
Ora la trasformazione in museo, che segue quella, decisa sempre
da Francesco nel 2014, dei Giardini e di parte del Palazzo.
Ai visitatori, a partire da venerdì, sarà quindi possibile
entrare nella camera da letto del Papa, nella cappella privata,
dove tutti i predecessori di Bergoglio si sono raccolti in
preghiera (lui lo fece con Benedetto XVI, ritiratosi a Castel
Gandolfo per un paio di mesi dopo le dimissioni, andandolo a
trovare nel marzo 2013, poco dopo l'elezione), nella biblioteca
e nello studio, nel Salone degli Svizzeri, ambiente un tempo
riservato alla guardia pontificia, nella Sala del Concistoro,
destinata alle riunioni del Papa con i cardinali.
Le Ville Pontificie affacciate sul lago di Albano, oltre al
dismesso osservatorio astronomico, la Specola (trasferito a
Tucson, in Arizona), ospitano poi anche le aziende agricole che
riforniscono quotidianamente il vaticano dei loro prodotti.
L'arrivo del pubblico e delle comitive di fedeli e turisti
potrà rappresentare una nuova boccata d'ossigeno per l'economia
turistica di Castel Gandolfo, che in questi ultimi anni ha molto
risentito dell''assenza' del Papa, cui poi ha ovviato la
parziale apertura del Palazzo. Anche un treno è stato attivato
dalla stazione di San Pietro per portare i visitatori. Nella
cittadina, comunque, come ha detto il sindaco Milvia Monachesi,
si spera sempre nel ritorno del Papa. E la stessa trasformazione
dell'Appartamento Pontificio in museo potrebbe un domani essere
rivista da un futuro Pontefice che invece volesse, al contrario
di Bergoglio, tornare in estate a soggiornare a "Castello".
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Castelgandolfo apre a pubblico,venerdì anteprima
Bergoglio rinuncia residenza estiva, appartamento diventa museo