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Festivaletteratura Mantova racconta storie migranti

Dal 7 settembre. Tradotto in arabo raccolta su migranti italiani

Redazione Ansa

(di Cristiana Missori) ROMA - Una finestra sul Mediterraneo e il mondo delle migrazioni. Torna a Mantova, dal 7 all'11 settembre, il Festivaletteratura che, nella sua ventesima edizione, sceglie di dedicare più di un appuntamento al tema delle migrazioni.

Il primo, è quello con Gazmend Kapllani (il 7 settembre), autore di Breve diario di frontiera (Del Vecchio Editore), che racconta la sua propria esperienza: quella di chi all'inizio degli anni '90 si è trovato a attraversare un confine - quello tra Albania e Grecia - e a vivere in un Paese straniero che aveva ben poco in comune con il paradiso accogliente che si aspettava.

Sempre il 7, Leonardo Zanier e Pierluigi Di Piazza parleranno di 'Liberi...di dover partire-Libers...di scugn×lâ', raccolta nata in lingua friulana nel '64 per raccontare il percorso di tanti italiani di quelle zone partiti in cerca di fortuna: tradotta in molte lingue, la raccolta ora esce con una versione in lingua araba per farsi vicina a quelle migliaia di uomini e donne in fuga dalla fame o dalle guerre.

Sempre nell'ambito del Festival la città di Mantova, che quest'anno è anche Capitale italiana della Cultura, ospita un punto informativo sulle migrazioni.

Organizzato in collaborazione con Open Migration e Forensic Oceanography, Festivaletteratura ''punta a fornire dati e strumenti che permettano di formarsi un'opinione non emotiva e priva di pregiudizi sulle migrazioni''. Per cinque giorni - in piazza Erbe - ''il pubblico potrà testare le proprie effettive conoscenze sul tema, accedere a contributi filmati, grafici e pubblicazioni, ascoltare esperti e testimoni diretti per imparare a smontare gli stereotipi più abusati e acquisire maggiore consapevolezza''.

Diversi poi gli appuntamenti con l'altra sponda del Mediterraneo: per esempio Una città in Libri, Alessandria d'Egitto, curato da Elisabetta Bartuli e Luca Scarlini (a partire da mercoledì 7 settembre), durante il quale nella piccola biblioteca a scaffale aperto, allestita presso la Tenda dei Libri, sarà possibile tornare all'Alessandria ellenistica dei filologi e dei sapienti, quella araba e neo-greca. Fra le tante iniziative di giovedì 8 settembre, spicca: ''Un muro tra noi'', la cui protagonista sarà l'autrice del controverso Borderlife, Dorit Rabinyan. La scrittrice, che narra la storia d'amore fra una ricercatrice che ha servito nell'IDF (Israel Defense Forces) e un pittore della Cisgiordania, parlerà di muri e confini, reali e immaginari, con Elena Loewenthal.

A condurre (sempre l'8/9) il pubblico tra i mercati, nei porti e nelle piazze di Cartagine, Gerusalemme, Istanbul e mille altre città, cresciute sulla costante contaminazione tra culture e religioni diverse, saranno invece Franco Cardini (Il Mediterraneo, mare di tesori) e Alessandro Vanoli (Quando guidavano le stelle) con ''Il nostro mare'', ovvero il Mediterraneo.

Presentando I Segreti di Istanbul, Corrado Augias cercherà di svelare l'incanto di questo primo porto d'Oriente, raccontando le vicende di imperatrici crudeli, di saggi sultani, di ingenui avventurieri che ne hanno fatto la storia passata e che la rendono ancor più fascinosa ed enigmatica. Lo scrittore libanese, Amin Maalouf e Massimo Raffaeli saranno invece i protagonisti di ''Crocevia della Memoria'', per raccontare la straordinaria ricchezza della cultura francese.

Boualem Sansal presenterà il suo Orwell ad Algeri, 2084 (vincitore nel 2015 del Grand Prix du roman de l'Académie française). Infine, sul significato vero dell'essere profughi ed esuli si interrogheranno due autori: Tsegehans Weldeslassie (Eritrea) e Elvira Mujcic (Bosnia) che ora vivono entrambi in Italia. 

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