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Cinema: a Locarno il film tunisino "Zaineb odia la neve"

Kaouther Ben Hania racconta storia di emigrazione e formazione

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 10 AGO - Passa oggi fuori concorso al 69/o Festival del Film di Locarno ''Zaineb takrahou ethelj'' (Zaineb hates the snow) della tunisina Kaouther Ben Hania.

Già premiato a Venezia lo scorso anno nella sezione Final Cut, il film racconta di Zaineb, una ragazzina tunisina di 9 anni, che ha perso il padre. Sua madre allora cerca di ricostruirsi una vita con un altro uomo in Canada e a lei viene detto che, una volta là, potrà finalmente vedere la neve. Ma lei non vuole avere niente a che fare né con questo nuovo uomo né con il suo paese, perché Zaineb ha deciso di odiare la neve. Filmando per cinque anni la vita di questa giovane e carismatica tunisina e quella della sua famiglia in movimento, ''Zaineb odia la neve'' è il racconto di un'adolescenza fatto attraverso gli occhi attenti di una piccola migrante, e definito dalla critica coinvolgente e struggente.

La regista Ben Hania, già autrice nel 2014 del graffiante e premiato ''Le Challat de Tunis'' (storia-leggenda metropolitana di un uomo armato di rasoio che nel 2003 si aggirava per le strade della città sfregiando le natiche delle donne), si è detta appassionata delle piccole storie, quelle della gente comune. ''Storie toccanti con un pizzico di poesia, che, attraverso il destino di una persona speciale, possono insegnarci molto su noi stessi e sulle nostre relazioni familiari'', ha dichiarato la regista a proposito del film.

La storia di Zaineb ci racconta l'introduzione alla vita e al mondo degli adulti, ma è anche la storia di un rapporto normale e al tempo stesso speciale tra madre e figlia. Zaineb non è più una bambina, ma non è ancora adulta. Ha raggiunto un'età in cui ha bisogno di far valere le sue opinioni, di entrare in conflitto con la madre e richiedere da lei un certo rispetto per la memoria di suo padre. È anche un'età in cui s'impara ad essere meno egoisti e più sensibili verso gli altri. Zaineb capirà molto sulla vita degli adulti e la complessità dei loro sentimenti.

''È il processo d'iniziazione ciò che m'interessa di più in questa storia, perché è universale'', conclude la regista.

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