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Teatro: da Med a Tibet, viaggio a est di Shirin Neshat

Confluenza culture apre a Napoli Teatro Festival Italia

Shirin Neshat

Redazione Ansa

(ANSAmed) - Napoli - Vent'anni fa partì proprio da una mostra a Napoli il grande successo di "Women of Allah", che l'ha fatta conoscere sulla scena internazionale, ora Shirin Neshat torna nella città campana per il Teatro Festival Italia, al via domani. L'artista iraniana presenta al Museo Donnaregina di Napoli "Passage through the world", un progetto teatrale site specific, costruito proprio per lo spazio nel cuore del centro storico partenopeo dalla Neshat, insieme allo sceneggiatore e videomaker Shoja Azari.

I due condurranno il pubblico delle sei repliche dell'opera attraverso un’odissea musicale e visiva seguendo l'itinerario dell'antica via della seta, dall'Europa ai Balcani, al Medio Oriente e ancora più a est. Un viaggio che mette a confronto le innumerevoli confluenze culturali che hanno arricchito le terre attraversate dall'ideale itinerario, concentrandosi sui temi della perdita e della rinascita attraverso il ciclo della vita e della morte, affrontati dalle diverse culture dei paesi in cui questo percorso si snoda. E con particolare attenzione a come le donne vivono questi riti. Teatro, musica, coreografia, fotografia, tutto si fonde in un superamento stesso della separazione tra le arti che l'artista iraniana, Leone d'oro alla Biennale di Venezia nel 1999, spesso persegue: "Esteticamente - spiega Shirin Neshat - la visione viaggia attraverso media differenti. Nel cinema e nel teatro devi sempre pensare a qualcosa di maggiormente tangibile, mentre nel mondo dell’arte sei più libero. Ogni forma ha le sue logiche, le sue regole, il suo pubblico, le sue collaborazioni, i suoi codici. Quando cambi medium è una sfida, un esperimento, qualcosa di nuovo che stai inventando. Noi lo facciamo con attenzione e con coscienza, spesso dopo molte conversazioni e soprattutto con modestia. E penso che questa performance che stiamo realizzando è ricca di modestia, nel senso più poetico del termine e anche se il messaggio è fortissimo, non è complicata e per me lavorarci è stato vivere molti magici momenti, come una sorta di dono".

Lo spettacolo è uno degli eventi della nona edizione del Teatro Festival Italia, che parte domani e per un mese porterà 45 piece in diversi luoghi di Napoli e in diversi luoghi di particolare fascino della Campania. Tanti gli spettacoli che sottolineano l'anima mediterranea della rassegna, tra cui "Mentre aspettavo" del drammaturgo siriano Omar Abusaada, sulla situazione del suo paese. E il festival si chiuderà in mare, con artisti migranti che si esibiranno su una chiatta, per sottolineare l'ennesima estate della tragedia delle migrazioni.

(ANSAmed).

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