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Teatro: Pitsaki, rebetiko per raccontare crisi Grecia

Monologo ispirato da 'Tefteri' di Vinicio Capossela

Angeroula Pitsaki in 'Tefteri'

Redazione Ansa

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - ROMA, 12 MAG - Crisi. Strozzingagio finanziario.

Banche. Memorandum. 'Tefteri, il libro dei conti in sospeso', adattamento teatrale del libro omonimo di Vinicio Capossela fatto dalla regista ed attrice greca Angeroula Pitsaki al Palladium di Roma inizia con un lento scandire di tutte quelle parole-chiave che hanno segnato questi lunghi sei anni ed oltre di 'crisi della Grecia'. Che poi è anche e soprattutto una crisi dell'Europa, politica, culturale, di credibilità.

Pitsaki - che è sola sul palco, con alle spalle uno schermo su cui scorrono drammatiche immagini di Storia ed attualità - usa come filo rosso della narrazione il rebetiko, la musica dei bassifondi portata in Grecia dai profughi ellenici costretti a lasciare le loro case in Asia Minore dopo la guerra tra Atene e la Turchia, nel 1922. Ne racconta la storia, la filosofia dei suoi musicisti e cantanti, la sua incredibile attualità e riscoperta proprio nei tempi duri della attuale crisi, tra povertà e massiccio afflusso di migranti. Migranti di oggi che sembrano rispecchiare quasi alla perfezione proprio quei greci che quasi cent'anni fa arrivarono dalle coste turche, accolti spesso con disagio dai loro stessi connazionali.

Dal palco si susseguono riflessioni sulla natura dei greci, sull'ingiustizia che il resto d'Europa, le banche e le istituzioni finanziarie hanno inflitto al popolo greco, ma anche l'umorismo grottesco di Karagiozis, il protagonista del teatro delle ombre ellenico, che riassume molti dei caratteri nazionali, mettendoli alla berlina.

E sotto, sempre il rebetiko, con i suoi ritmi avvolgenti, il suono del bouzouki, le voci 'antiche' che narrano storie di amori finiti male, fumo, alcool, locali aperti fino all'alba.

Pitsaki enuncia, balla, si trasforma in macellaio del mercato di Atene e in farfalla avvolta dalle fiamme, per uno spettacolo di grande impatto che è anche fonte di conoscenza, informazione ed indignazione per quello che continua ad accadere nel Paese che ha regalato all'Europa e al mondo molta della cultura - e delle parole - di cui ancora oggi si nutrono.

Al termine della rappresentazione c'è stato anche un dibattito con giornalisti, scrittori e studiosi che si sono occupati della crisi greca tra analisi, racconti e speranze per un futuro che faccia finalmente tornare i greci ad una normalità troppo a lungo restata una chimera. (ANSAmed).

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