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Venezia, Trieste, Tunisi: bambini si parlano grazie ai detenuti

Iniziativa "501 disegni a sei mani per 500 anni Veneziani"

Il padre salesiano don Pierpaolo Rossini (s), l'Imam Yahya Pallavicini (c) e il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia Scialom Bahbout alla presentazione di '501 disegni a sei mani per 500 anni Veneziani'

Redazione Ansa

ROMA - Abbattere i muri culturali e religiosi tra le due sponde del Mediterraneo mettendo a confronto il racconto e le esperienze dei bambini con l'aiuto per le traduzioni, dei detenuti magrebini ospiti del carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia. Questo lo scopo dell'iniziativa "501 disegni a sei mani per 500 anni Veneziani" i cui risultati sono stati presentati ieri proprio nella Casa circondariale di Santa Maria Maggiore, presenti una delegazione del Regno del Marocco, il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia Scialom Bahbout, il vicepresidente del Coreis, Imam Yahya Pallavicini, il padre salesiano don Pierpaolo Rossini e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Ma i veri protagonisti dell'iniziativa promossa dall'associazione di volontariato 'Venezia: Pesce di Pace' in collaborazione con le scuole elementari di Tunisi (l'Istituto Scolastico italiano Hodierna, Ibn El Jazzar de La Manouba, Salima School, Garderie Scolaire Pilote), Venezia, Treviso (Olmi), Trieste (scuola ebraica Morpurgo) e Vicenza (Zermeghedo), sono stati i bambini che hanno realizzato i loro disegni "in condivisione". Un gemellaggio, a distanza, siglato con matite e pennarelli diventati strumento di fattiva collaborazione. I piccoli artisti in erba italiani hanno avuto il compito di realizzare i loro dipinti sullo stesso foglio che hanno poi consegnato agli amici d'oltremare. A distribuirli nella capitale tunisina Nadia De Lazzari, responsabile dell'associazione veneziana.

I disegni sono correlati con 1.500 messaggi in lingua italiana, araba, francese, inglese che, per mesi, nove detenuti del carcere veneziano, due del Marocco, sei della Tunisia, uno dell'Italia, hanno tradotto consultando ogni giorno per due ore il vocabolario, la Torah, la Bibbia, il Corano. L'iniziativa ha avuto il plauso e il sostegno del sindaco Luigi Brugnaro che ha espresso la sua gratitudine per chi si fa promotore di un percorso di educazione alla fratellanza e alla condivisione, i ringraziamenti del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini che ha inviato uno speciale messaggio, del ministero degli Affari Esteri tramite le parole dell'ambasciatore Luca Giansanti che ha elogiato la particolare modalità con la quale è stato affrontato il tema delicato della pace e del dialogo tra culture attraverso gli occhi dei bambini. Un telegramma di plauso è arrivato a casa di Nadia De Lazzari anche a cura del Segretario di Stato di Sua Santità, il cardinale Pietro Parolin. Citando i bimbi e i carcerati, il cardinale scrive: "Auspico per tutti un rinnovato impegno nella costruzione di una convivenza più giusta e fraterna".

Ad ottobre a palazzo Ducale sarà allestita una mostra con i 501 disegni a sei mani. "Il disegno più bello diverrà un piatto di vetro", ha proposto Martina Semenzato, presidente della Scuola del vetro Abate Zanetti di Murano. A sorpresa i detenuti hanno ricevuto in dono dai bambini il libro "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry in lingua araba.(ANSAmed).

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