(ANSAmed) - ROMA, 17 APR - Innovazione e creatività: con
queste due caratteristiche Israele porta alla XXI Triennale di
Milano, dedicata al tema Design after Design, due mostre che
puntano a illustrare a livello internazionale quanto vitale sia
la scena dei designer israeliani giovani o già affermati.
La prima si chiama, enigmaticamente, "Sì e…". E' la frase che
rappresenta la "regola d'oro dell'improvvisazione comica", come
ricorda il curatore Luka Or, una mostra basata sulla strategia
simile a quella di "ogni partecipante che ai corsi di
improvvisazione teatrale che deve ricevere l'affermazione di chi
lo precede e ampliarla. Così anche questa mostra vuole creare
una rete di situazioni, domande e riflessioni che l'opera a
fianco tenta di ricevere e ampliare". Protagonisti, 20 designer
che hanno studiato o studiano allo Holon Institute of
Technology, una delle più importanti e dinamiche scuole di
design in Israele e nel mondo. Utilizzando materiali grezzi e
nuovissime tecnologie, questi artisti propongono uno spaccato
del design israeliano contemporaneo. La seconda è "Higher View"
con i lavori di Ezri Tarazi, che propone lavori ispirati dalla
sua città natale, Gerusalemme.
Un'occasione per affacciarsi sulla diversità insita
nell'intera società e cultura israeliana. I designer, proprio
come il loro Paese, sono frutto di questa diversità e delle
domande che pone. "Questo pluralismo viene espresso nel design
israeliano, che spesso si occupa di conflitti di identità
etnica, di tradizione e della sua rottura, e a volte tenta di
rendere unica e separare la cultura del paese di provenienza da
quella israeliana, mentre altre volte prova a mediare tra le
due, a mescolarle e a renderle attuali", scrive nella
presentazione Ravid Rovner, storico e teorico del design.
Intervenendo alla presentazione della partecipazione
israeliana alla Triennale, l'ambasciatore Naor Gilon ha spiegato
che "dopo il grande successo di Expo, Milano ci ha chiamati ad
una seconda sfida: presentare il design israeliano proprio qui,
nella capitale mondiale del design. Ma anche Israele, come
Milano, ama le sfide, e ha scelto di partecipare con due mostre
che illustrano l'essenza di Israele: la tecnologia al servizio
della società e la visionarietà.
Due progetti originali con i quali Israele continua il dialogo
con la città di Milano e con tutti i suoi ospiti internazionali,
e che certamente possono contribuire a rendere sempre più forti
e dinamici i rapporti tra le nostre culture". (ANSAmed).
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Design: Israele alla Triennale di Milano con due mostre
"Sì e …" e "Higher view" finestre su creatività Paese