(ANSAmed) - ROMA, 5 APR - Nella Atene classica le tombe
contenevano tutto il necessario per il viaggio nell'aldilà.
Anche delle tavolette con terribili maledizioni destinate a
persone detestate dal caro estinto. E anche alle loro proprietà,
come ad esempio una taverna. A provarlo, secondo uno studio
pubblicato su Live Science da una ricercatrice della John
Hopkins University di Baltimora, sarebbero le iscrizioni
ritrovate su quattro lapidi risalenti a 2.400 anni fa, e
rinvenute nel 2003 in una sepoltura a nordest del porto del
Pireo dagli archeologi ellenici.
Le lapidi ritrovate nella tomba di una giovane donna (in
tutto cinque) riportavano alcune maledizioni contro due coppie,
marito e moglie, presumibilmente proprietari in qualche taverna
della città greca. Si rivolgevano agli Dei degli inferi,
chiedendo loro di colpire i quattro custodi. La quinta lapide
ritrovata, invece, era priva di iscrizioni. Probabilmente
davanti ad essa si sarebbero dovute recitare a voce alta qualche
incantesimo. Tutte e cinque le lapidi erano state forate con un
chiodo di ferro, piegato e riposto nella sepoltura. Le lapidi
avrebbero consentito di raggiungere gli Dei che, secondo le
antiche credenze, avrebbero fatto arrivare a destinazione le
maledizioni. Su di una di esse si parla di una delle due coppie:
Demetrio e Phanagora. ''Getta il tuo odio su Phanagora e
Demetrio e la loro taverna e tutte le loro proprietà'', è
scritto. ''Ridurre nel sangue e nella cenere i miei nemici. E
colpirò la tua lingua con un 'Kynotos'''. Il termine, spiega
Jessica Lamont nella sua pubblicazione, ''significa
letteralmente 'orecchio di un cane', una parola utilizzata nel
gergo del gioco d'azzardo dell'epoca. La maledizione rivolta a
Demetrios, spiega la Lamont che ha esaminato le iscrizioni
riportate sulle lapidi custodite nel Museo del Pireo - rivela in
realtà che in epoca classica le taverne di Atene erano luoghi in
cui si facevano scommesse e luoghi e dove si svolgevano
''attività disgustose''. Le maledizioni, prosegue la studiosa,
venivano custodite in luoghi sotterranei così da potere
raggiungere gli Dei degli inferi. La sepoltura in cui sono state
rinvenute potrebbe non avere nulla a che fare con le vittime
della maledizione. Forse, spiega Lamont, è soltanto un caso. La
donna cui appartiene la tomba potrebbe essere morta allo stesso
momento in cui qualcuno voleva colpire quelle persone. Durante i
funerali, conclude, la sepoltura era infatti facilmente
accessibile a chiunque. (ANSAmed).
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Archeologia:in tomba antica Grecia tavolette con maledizioni
Studiosa,forse messe da altri affinché defunto le portasse a dei