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Siria: Palmira, Italia pronta a invio 'caschi blu culturali'

Dopo liberazione da Isis, già firmato protocollo con Unesco

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 25 MAR - Caschi Blu della cultura a Palmira? "Noi siamo pronti", dice all'ANSA il ministro di beni culturali Dario Franceschini. "I nostri caschi blu della Cultura non sono solo un'idea ma una realtà operativa, una Task Force di carabinieri e civili, pronta a intervenire non appena ci verrà chiesto dalla comunità internazionale. Siamo il primo e unico Paese ad avere firmato un protocollo con l'Unesco su questo".

Franceschini parla dopo il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che oggi a Mosca ha parlato di questa possibilità in occasione del suo incontro con il suo omologo russo Sergei Lavrov.

"Il nostro lavoro di questi mesi - spiega il ministro Franceschini interpellato dall'ANSA - ha infatti da un lato sensibilizzato e motivato la comunità internazionale, dall'Unesco alle Nazioni Unite, sul tema della tutela del patrimonio culturale minacciato o devastato dal terrorismo internazionale, ma d'altro lato ha puntato a costruire la task Force italiana. Se Palmira sarà la prima occasione in cui verremo chiamati lo decideranno l'Unesco e la comunità internazionale, che devono anche stabilire tempi, modalità e coinvolgimento di uno o più Paesi. Noi comunque siamo pronti".

Gentiloni da parte sua aveva detto che "Ci troviamo di fronte alla possibilità della liberazione di Palmira: è un'occasione per testare l'iniziativa dei caschi blu della cultura e sperimentare un apporto attivo dell'Unesco".

Da parte sua Lavrov ha sottolineato di averne discusso con Gentiloni. "Credo - ha dichiarato - che dopo la liberazione di Palmira saremo in grado, noi con i nostri amici italiani e altri colleghi, di rimarcare il ruolo dell'Unesco nel mobilitare gli sforzi della comunità internazionale per la ricostruzione di questi preziosi monumenti".

La Russia è attivamente impegnata in questi giorni, in appoggio alle forze governative siriane, nell'offensiva contro l'Isis per la riconquista di Palmira, nelle mani dei miliziani dal maggio scorso. Numerose le violenze compiute dai miliziani, che non hanno risparmiato gli scempi anche al sito archeologico: in particolare, la distruzione dell'Arco di trionfo con cariche esplosive e l'uccisione di Khaled al-Asaad, per 50 anni direttore del sito archeologico, che aveva cercato di difenderlo fino all'ultimo.

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