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Mostre:Picasso, caffè e sfida traduzioni nel 2016 al Mucem

L'anno scorso 1,5 milioni di visitatori per il museo marsigliese

Redazione Ansa

(di Chiara Rancati)  PARIGI - Iniziato sotto il segno dell'Algeria, il 2016 Museo delle civiltà europee e mediterranee (Mucem) di Marsiglia si preannuncia ricercato ed eterogeneo. Sei esposizioni temporeanee, tutte accompagnate da conferenze ed eventi collateriali, che si estenderanno al vicino forte Saint-Jean interamente ristrutturato e a tutta la città.

Si comincia ad aprile, con due retrospettive monografiche. La prima è dedicata allo scrittore e drammaturgo Jean Genet, affascinato per tutta la sua carriera dal "richiamo del sud", nelle parole della curatrice Emmanuelle Lambert. Il percorso espositivo ne rilegge la vita attraverso opere e luoghi emblematici, dalla Spagna all'Algeria alla Palestina, con un posto speciale per il suo rapporto con lo scultore Alberto Giacometti, di cui sarà esposto il celebre 'uomo che cammina'.

La seconda mostra primaverile sarà invece dedicata a Picasso, e in particolare al suo rapporto con le arti e tradizioni popolari, alla sua capacità di appropriarsi delle capacità artigianali e alla sua fascinazione per pratiche come la tauromachia. Ci saranno diverse opere di proprietà del Mucem, ma anche, sottolineano i curatori, "opere venute da collezioni private, che si sono viste raramente".

In estate, le sale del museo ospiteranno un'esposizione dedicata ai modellini delle navi che per secoli sono partiti dal porto marsigliese per solcare il Mediterraneo e i mari del sud, testimonianza "dell'evoluzione della tecnica navale, ma anche dell'abilità dei modellisti". Nel Forte sarà invece ospitata una mostra dedicata al giovane stilista Yacine Aouadi, nato in un quartiere 'caldo' del nord di Marsiglia e diventato oggi uno dei protagonisti della haute couture parigina, organizzata insieme alla Maison mediterranéenne des métiers de la mode (Mmmm).

Alquanto insoliti, infine, i due appuntamenti in programma nell'ultima parte dell'anno, dedicati alla storia del caffè e alle sfide della traduzione. La prima mostra si presenta come un "percorso scientifico e ludico", che rivela da un lato le enormi dimensioni dell'industria e del mercato del caffè ("ogni giorno al mondo se ne bevono 1,2 miliardi di tazze", sottolinea il curatore Jean-Michel Dijan), e dall'altro mette in gioco il gusto, il divertimento e la socializzazione, con tanto di corsa dei camerieri da caffè per le strade di Marsiglia. La seconda s'interroga invece sulla diversità delle lingue mediterranee, conscia che, come diceva Umberto Eco, "la lingua dell'Europa è la traduzione". Coniugando astratto e concreto, in una presentazione di opere d'arte, manoscritti, documenti e istallazioni, cerca di mostrare la traduzione come "un savoir faire delle differenze", capace anche di costruire ponti per comunicare l'intraducibile.

L'obiettivo del Mucem, afferma il presidente Jean-Francois Chougnet, è di ripetere e se possibile migliorare il risultato del 2015, suo primo anno completo alla guida del museo, in cui il numero di visitatori ha sfiorato quota 1,5 milioni. (ANSAMed)

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